mercoledì 21 febbraio 2018
IO E LEI ( Oltre la vita ) 3
(...) Tutti hanno un corpo. Io ho un corpo e una mente - mia e solo
mia - con la quale convivo e che per me è indistinguibile dalla
mia coscienza. Con questa mi occupo di tanti problemi, tra i
quali spicca quello della morte, della mia morte soprattutto.
Noi uomini sappiamo di dover morire quasi con la stessa
evidenza con la quale sappiamo di essere vivi. Gli animali non
sanno in genere che dovranno morire, ma probabilmente non
sanno nemmeno di essere vivi: per loro l'essere vivi non
ammette alternative. E' uno stato di cose.Almeno così pensiamo
noi.Molti di loro sono di sicuro in grado di riconoscere quando
un animale giace immoto e privo di reazioni agli stimoli del
mondo circostante, ma non è possibile sapere che cosa ne
pensino in cuor loro,nè quanto ne siano coinvolti, se non
azzardando rischiose analogie di natura antropocentrica.
Per noi la vita è un durissimo impegno illuminato dalla
speranza: la morte una via d'uscita, remota ma obbligata. Oggi
poi sempre più remota perché gli enormi progressi della
biologia e della medicina l'hanno sensibilmente allontanata
nel tempo. Ma non eliminata. Non credo che alcun animale
abbia questa prospettiva - anzi abbia alcuna prospettiva - ma
per noi è così. Noi abbiamo buona memoria delle cose passate
e ci affacciamo piuttosto spesso sul futuro, anche lontano.
Ciò dà continuità al nostro agire e respiro alla nostra mente.
E' ovvio che l'anticipazione del futuro dipende dalle nostre
informazioni e dal complesso delle nostre memorie e
inclinazioni, ma non riusciremmo a vivere senza anticipare il
futuro, almeno nella fantasia . (...)
Edoardo Boncinelli da Io e Lei ( Oltre la vita )
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