sabato 24 febbraio 2018
IL CUORE SE POTESSE PENSARE ( Storia di una donna )
Nel 1939 Sultana, detta Susy,ha sette anni, dei bei boccoli neri e non sa che la vita normale sta per finire. Nell' agosto del 1944, l'intera famiglia si ritrova nel campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia e nel giugno dello stesso anno si aprono per loro i cancelli di Bergen- Belsen. Sono anni di paura, fame e violenza. Ed è solo l'inizio. Perché al ritorno a casa, nel dopoguerra, Susy scopre che la lotta per la sopravvivenza non è affatto finita : la aspettano la miseria di una Milano in rovina, i sacrifici per poter studiare, un lavoro febbrile per conseguire un obiettivo difficile per una donna in quegli anni: la carriera medica, nel neonato reparto di pediatria del Fatebenefratelli prima e all' Ospedale San Carlo poi. Ma questo è anche il tempo delle scoperte e dell'entusiasmo per i progressi della medicina, del clima fervido di cambiamento sociale, di avventure sentimentali fino alla passione totalizzante e travagliata per quello che rimarrà per sempre il grande amore: Umberto Veronesi. Anno dopo anno, nonostante il lavoro durissimo, i sei figli, i lutti e la malattia,
Susy si riappropria della sua vita, tiene alta la bandiera della sua indipendenza e dà vita ad un clan familiare numeroso e vitale, allargato, composito, unito.
Sultana Razon ci accompagna - in questo libro - nel racconto di
un'esistenza densa e drammatica con uno stile secco, ruvido, veloce
e capace di attraversare senza alcuna retorica il desiderio e l'orrore, la fatica e il gusto di vivere. Ne emerge il ritratto di una donna di grande temperamento, autenticamente anticonformista, che con feroce ostinazione e inaspettata dolcezza ha saputo costruire la felicità per sé e per i suoi.
Un libro - confessione senza imbarazzi - un bilancio tanto più commovente quanto più aspro e sincero di una donna nelle sue vicende familiari, una riflessione sulla società nonchè sui nostri pregiudizi e le nostre paure.
frida
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