domenica 4 febbraio 2018

LA FINE DEL POETA

 
 
               
                                         Sei stato giorno e notte e tempo intero...


Ho poesie a pagare
il viaggio per entrambi,
nascoste nell'acqua trafitta
da spettri di luce - e non più
come una volta - dai tuoi occhi.
Sei stato giorno e notte
e tempo intero
e di te ho serbato parole distese
su letti d'aria, boccioli
alla voce del richiamo
del cane al suo padrone.
Morirò della morte dei poeti
- che è sempre senza amore -
come ossigeno d'alga
inutilmente nato
ad irrorare il sangue di nessuno.
Così non mi resta
che raggiungere l'anello-
gettato alle onde
a colorare la livrea dei pesci.


             frida

2 commenti:

  1. C’erano tre sorelle
    e tutte e tre d’amor.
    Ninetta è la più bella
    si mise a navigar.
    Dal navigar che fece
    l’anello gli cascò.
    Alzando gli occhi al cielo
    lei vide un pescator.
    Bel pescator dell’onde
    venitemi a pescà
    Cosa t’ho da pescare,
    l’anello mi cascò
    Se io te lo ritrovo,
    che cosa mi darè
    Vi darò cento scudi,
    e borsa ricamà
    Non voglio 100 scudi
    né borsa di lamè
    Solo un bacin d’amore
    se tu me lo vuoi dar
    Ci bacerem di notte
    la luna le stelle la spia non la fa’
    (Questa è la versione più in voga nell'Italia settentrionale ricordata da Costantino Nigra (1888). Al sud invece è diffusa la versione più "tragica" intitolata Nicola-Pesce detto Cola-Pesce. La leggenda narra infatti la morte in mare dell’uomo-pesce dopo essersi tuffato per riportare al re Federico II di Sicilia una coppa d’oro, o in altri casi una palla di cannone.

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  2. " Ci bacerem di notte..." che meraviglia questa tuo " commento- integrazione" dal sapore popolare ad una mia poesia!
    A me va bene la versione settentrionale, anche se lo spirito del meridione ( più tragico perché derivato in linea diretta dal classici greci) più si confà
    a questo scritto.
    Grazie.

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