sabato 24 febbraio 2018
IL CUORE SE POTESSE PENSARE ( Una storia d'amore, ricerca e battaglie) 4
(...) Per quanti tradimenti sospettassi, non avevo mai considerato l'
evenienza di un figlio. Per dieci, quindici anni mi era stato
tenuto nascosto questo adulterio.L'unica giustificazione che
mio marito adduceva per scusarsi era il fatto che lei desiderava
un figlio dall'uomo che amava da anni.
Non ricordo come finì la gita al lago. Al ritorno, entro le mura
domestiche, lo invitai ad andarsene. Non tolleravo la sua vista,
le sue parole, le sue scuse infantili. Vi era un' altra donna nella
sua vita,un altro bambino con annessa cerchia, di zii, zie,nonne
Un'altra famiglia a cui pensare.
Non intendevo dividere con nessuno l'uomo che avevo scelto,
che avevo amato più dei miei figli. Preferivo restare sola.Forse
con il tempo avrei ritrovato un po' di serenità e pace. Avevo i
ragazzi, il mio lavoro appassionante in ospedale, la casa.
Era tempo di prendere una decisione drastica. Mi sembrava di
non poter più sopportare le attese snervanti, i sotterfugi, le
scuse, le bugie,le umiliazioni dentro e fuori le mura domestiche
Persino nelle mie discussioni con il personale, lui parteggiava
pubblicamente per loro, accusandomi anche se non aveva
capito bene i termini del contendere. Si comportava come quei
pretori d'assalto che assolvono o favoriscono comunque il più
debole, anche se è notoriamente un ladro o un farabutto.
Quante giornate infernali trascorsi!
Umberto si mostrava rammaricato di avermi procurato tanto
dolore. Non voleva andarsene. Voleva finire con me la sua vita
Voleva restare nella sua casa. Malgrado tutti i tradimenti, lui
giurava che io ero la sola donna che avesse mai amato, l'unica
con la quale si trovasse bene fisicamente e psichicamente. (...)
Sultana Razon Veronesi da Il cuore se potesse pensare ( Una storia d'amore, ricerca e battaglie )
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