E pur contra ragion ti porto amore:
quel che tu meco far devresti al dritto,
teco 'l torto, e so ch'è a farlo errore.
Tu non m'avresti in tanti giorni scritto,
che star t'avvenne di parlarmi privo,
mostrando essere di ciò mesto e afflitto,
ch'io cortesemente ora ti scrivo;
e se ben certo m'offendessi troppo,
teco legata in dolce nodo vivo,
il qual mentre scior tento, e più l'ingroppo,
e, sì come d' Amor disposto fue,
non trovo in via d'amarti alcun intoppo.
Ma pur furono ingrate l'opre tue,
poi che pensar ad altra donna osasti,
e limar versi de le lodi sue:
farlo celatamente ti pensasti,
ma io ti sopraggiunsi a l'improvviso,
quando manco di me tu dubitasti.
Ben ti vidi, perciò turbar nel viso,
e per la forza della coscienza
e rimanesti timido e conquiso,
sì che gli occhi d'alzar in mia presenza
non ti bastò l'errante animo allora;
ahi teco estrema fu la mia pazienza!
Chiudesti 'l libro tu senza dimora,
ed io gli occhi dovea con mie man trarti:
misera che di tale s'innamora!
Io non ho perdonato per amarti
ad alcuna fatica, ad alcun danno,
sperando intieramente d' acquistarti:
e tu, falso, adoprando occulto inganno
per cogliermi al tuo laccio, or che mi tieni,
mi dai, d'amor in ricompensa, affanno.
Ben son di vezzi e di lusinghe pieni
i tuoi detti eloquenti, e con pia vista
sempre a strazio maggior, empio, mi meni.
***
D'odio e d'amor gran passion or mista
m'ingombra l'alma, e 'l torbido pensiero
agitando contamina e contrista:
e 'n te dal ciel quella vendetta spero
ch'io non vorrei; ed infelicemente
d'alto sdegno e d'amor languisco e pèro...
Veronica Franco da Terze rime
" Le delizie d'amor farò gustarvi"
La relazione pericolosa tra la poetessa Veronica Franco e l'Arcivescovo Maffio Venier.
" Se no credesse un dì, vacca sfondrà,/ de covèrzerte el cul co la cotala,/ e farte de do camere una sala,/ credo che morirave desperà./ No portèria sta sera el cazzo a cà /e ziogherìa pi presto ancuò alla bala,/ e sarà forza un dì che te la cala./ Basta, mo no ti te ne accorzerà ".
Sarebbe niente se l'autore di questo frammento non fosse un arcivescovo cattolico del Cinquecento. E che la destinataria di questa lirica non fosse una cortigiana " onesta" del tempo, una veneziana intellettuale, da non confondere con quelle che vicino al Ponte di Rialto venivano chiamate " di lume".
***
Lui si chiamava Maffio Venier e, oltre ad essere un poeta, era anche " Uomo di Dio " : era di casa sia per Francesco I de' Medici che per Papa Sisto V.
Lei si chiamava Veronica Franco, intellettuale rinascimentale che vantava una cultura raffinata ed esprimeva i suoi numerosi talenti in ambito letterario e musicale.
Padrona del suo destino ( film )
Solo tu conosci certi versi.. Grazie per le ricercate condivisioni Frida 🌷
RispondiEliminaIn effetti è stata una ricerca che ha riservato sorprese anche a me... e qualche volte sono sorprese piacevoli...
RispondiEliminaGrazie per l'attenzione.