Umberto Boccioni - Donna che cuce, 1906
Di quella forza sono i tuoi capelli
che ha l'innocenza, l'ignota innocenza
quando ti si spartiscono in gemelli
flutti sul collo, e tu che resti senza
più età chini il capo al tuo lavoro
e fatichi occupata a non saperla
quella virtude antica, quel tuo solo
splendere che ti sta come una perla.
Giù pel breve rigagnolo del collo
il bianco inaridito alla radice
s'allarga fino al limite rotondo
della testa che il alto ti si addice;
io non so più di questo; io non violo
la sorte dei capelli, e ciò che dice.
Carlo Betocchi da Tutte le poesie
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