CANTO
Rivedo la tua bocca lenta
( il mare le va incontro delle notti )
e la cavalla delle reni
in agonia caderti
nelle mie braccia che cantavano,
e riportarti un sonno
al colorito e a nuove morti.
E la crudele solitudine
che in sé ciascuno scopre, se ama,
ora, tomba infinita,
da te mi divide per sempre.
Cara, lontana come in uno specchio...
***
ROSSO E AZZURRO
Ho atteso che vi alzaste,
colori dell'amore,
e ora svelate un'infanzia di cielo.
Porge la rosa più bella sognata.
***
HAI CHIUSO GLI OCCHI
Hai chiuso gli occhi
nasce una notte
piena di finte buche,
di suoni morti
come di sugheri
di reti calate nell'acqua.
Le tue mani si fanno come un soffio
d'inviolabili lontananze,
inafferrabili come le idee,
e l'equivoco della luna
e il dondolìo - dolcissimi -
se vuoi posarmele sugli occhi,
toccano l'anima.
Sei la donna che passa
come una foglia
e lasci gli alberi un fuoco d'autunno.
***
PER SEMPRE
Senza niuna impazienza sognerò,
mi piegherò al lavoro
che non può mai finire,
e a poco a poco in cima
alle braccia rinate
si apriranno mani soccorrevoli;
nelle cavità loro,
riapparsi gli occhi, ridaranno luce,
e, d'improvviso intatta
sarai risorta, mi farà da guida
di nuovo la tua voce.
Per sempre ti rivedo.
Giuseppe Ungaretti da Sentimento del tempo, 1932
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