Dovremmo parlare meno, poi dirci solo parole piene...
Forse dovremmo parlare meno,
fare lunghe pause mute,
poi dirci solo parole piene.
Invece ci diamo sillabe secche,
spremute senz'aria.
Boccheggiamo a pelo d'acqua,
e la vita lì, stesa al sole,
a due passi da noi.
Rimaniamo al sicuro,
all'ombra, al di là della riga
che ci siamo tracciati.
Ci ascoltiamo per ore la voce.
E se per caso sfuggono
- dalla catasta di lettere -
lallazioni solide di significato :
" Scusa, non ho sentito, cosa hai detto ?"
le lasciamo cadere con un tonfo sordo nella sabbia
al di là della riga.
***
LA SOLITUDINE
La solitudine s'inventa le cose:
fa spuntare uomini invisibili,
mette battiti cardiaci,
costruisce i " noi" senza fondamenta;
può farti credere che un fiammifero spento
sia il fuoco;
può farti credere
che oggi sarà l'ultimo giorno
in cui ti sentirai sola.
***
VENGO SE VIENI
No, non è presunzione
volersi bene a tal punto
da ritirarsi come un paguro
quando anche il mare lo fa.
Aspetto un tale fracasso di onda
che rischia e si allunga a stanarmi.
Presentarsi alla porta e capire
che mi voglio bene a tal punto
da aprire solo a chi busserà.
***
MI MANGI
Mi mangi a grossi bocconi.
E la tua ingordigia mi divora.
So già che morirò per mano tua.
E anche se adesso sono qui
- sotto un cielo pieno di rondini -
sono già morta per mano tua.
***
MI MANCHI COSI'
Mi manchi così:
un buco allo stomaco
in questa sospensione di presente.
E mi viene persino da piangere
come a una bambina cui è caduto il gelato.
Elisa Longo da Ho sbagliato tutto perché lo vedevo solo con i miei occhi
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