UN DOLCE POMERIGGIO D'INVERNO
Un dolce pomeriggio d'inverno, dolce
perché la luna non era più che una cosa
immutabile, non alba né tramonto,
i miei pensieri svanirono come molte
farfalle, nei giardini pieni di rose
che vivono di là, fuori del mondo.
Come povere farfalle, come quelle
semplici di primavera che sugli orti
volano innumerevoli gialle e bianche,
ecco se ne andavan via leggiere e belle,
ecco inseguivano i miei occhi assorti,
sempre più in alto volavano mai stanche.
Tutte le forme diventavan farfalle
intanto, non c'era più una cosa ferma
intorno a me, una tremolante luce
d'un altro mondo invadeva questa valle
dove io fuggivo e con la sua voce eterna
cantava l'angelo che a Te mi conduce.
***
Non ho più che lo stento di una vita
che sta passando, e perduto il suo fiore
mette spine e non foglie, e a malapena
respira. Eppure, senza acredine.
C'è quell'amore nascosto, in me,
quanto più che miserevole pudico,
quel sentore di terra che resiste,
come nei campi spogli : una ricchezza
creata, non mia, inestinguibile.
Nemmeno più coltivabile, forse, ma vera
esistenza; così come pare sperduta
nel cosmo, con la sua gravità, le sue leggi,
il suo magnetismo morente, che lo Spirito
non dimentica, anzi numera.
Non guardatemi, che non vecchio,
ma nel mio mutismo pietroso ascoltate
come gorgheggia, come fiero è l'amore.
***
Emilia, se i tuoi gesti indovinassi
di quando ti fai bella in quello specchio
che può vederti, beato, nel vecchio
angolo della stanza, e i pochi passi
che fai per rimirarti tutta sola,
io mi contenterei. Dicendo: come
ella fa adesso forse anche in mio nome
segretamente, qualche volta, vola
a riguardarsi per vedere se è bella
e tocca i suoi capelli e la sua testa
piega sul seno e timida cancella
un che di men pudico: e le resta
nessun orgoglio, e come pura ancella
di ciò che piace a me si fa una festa.
***
Ciò che occorre è un uomo
non occorre la saggezza,
ciò che occorre è un uomo
in spirito e verità;
non un paese, non le cose
ciò che occorre è un uomo
un passo sicuro e tanto salda
la mano che porge, che tutti
possano afferrarla, e camminare
liberi e salvarsi.
Dal definitivo istante.
***
LE RONDINI
Le rondini, bei cerchi della vita
intatti e non vissuti,
senza che il tempo azzurro li soverchi,
son tempi in cui non vige una misura
sommersi dentro un suono di campane
che li innalza e li abbassa,
che forano e trapassano,
per ritornare fertili di vita
e privi di ricordi, a l'onda antica.
Carlo Betocchi da Tutte le poesie
Ciò che occorre è un uomo...
RispondiEliminamolto belo.
Non serve una ricchezza, una Nazione, nemmeno la saggezza, basterebbe un uomo.
Bello
Vero?
RispondiElimina" Un passo sicuro e tanto salda la mano che porge..."
Ma mi sembra ( può essere un'impressione viziata ) che di Uomini non ce ne siano in giro molti, non dico a livello locale, ma neanche sulla scena internazionale... Ahinoi!!!
Come recitava un antico adagio: " Che si sia perso lo stampo??? "