domenica 28 ottobre 2018

L'AMATA ( Lettere di e a Elsa Morante ) 6



30 Giugno 1953

Da Umberto Saba a Elsa Morante

(…) Cara Elsa,,
       ho letto il tuo raccontino. Mi è piaciuto, e non mi ha annoiato
       mai, nemmeno un momento. Ma non è di letteratura che volevo
       parlarti. Tu non ti sei identificata affatto ( come credi ) al
       fanciullo Andrea, ti sei identificata - e profondamente - alla
       madre siciliana. E' in questo eterno rapporto tra la madre e il
       fanciullo che devi cercarti; ( almeno in quello che scrivi ) e
       devi cercarti dalla parte della madre.La tua nostalgia di essere
       un ragazzo è - in realtà - la nostalgia di non aver messo al
       mondo un ragazzo: lo cerchi nell'arte perché non l'hai voluto
       nella sua fisicità. Non vuol dire - cara amica: tutte le vite sono,
       in un senso o nell'altro, delle vite mancate: l'arte è lì per
       soccorrere a queste mancanze. Se non ci fossero, l'arte non
       avrebbe senso: non corrisponderebbe più a un bisogno.
       Sei molto umana in quello che scrivi, almeno in quel poco che
       ho letto di te. Ti ringrazio di avermi regalato- segnalato " Lo
       scialle andaluso " ( Giuditta ) e ti saluto affettuosamente
       insieme ad Alberto.
       Tuo

                                   Saba  (…)

 Lettere  di e a Elsa Morante  da  L'amata ( a cura di Daniele Morante )

2 commenti:

  1. Mi piace molto, soprattutto il passaggio che ogni vita è mancante e che l'arte, nelle sue molteplici espressioni, aiuta a sopperire questa mancanza...

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  2. Sì, può sopperire. Ed essere addirittura terapeutica.

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