giovedì 25 ottobre 2018

LA VITA, ALTROVE ( Julia Kristeva ) 1

 
 

" L'inferno non sono i diversi : l'inferno è il diverso in me che non oso pensare " ( J.K. )


 Il 22 Giugno
 alle quattro in punto
 bombardamento a Kiev, ci annunciarono
 che era iniziata la guerra.


(…) Sono nata due giorni dopo l'inizio della guerra . Solo verso i
       quattro- cinque anni ho preso coscienza del fatto che il mio
       compleanno veniva associato al ritmo maestoso di un
       conflitto mondiale e, in definitiva, all'impressione di essere
       risucchiati da un'esplosione : non c'era spazio per " me"; io
       ero solo una scheggia in un mondo in preda alla distruzione.
      In seguito avremmo assistito al crollo della Bulgaria nel blocco
      comunista, alla ricostruzione e alla miseria, a forme di
      oppressione e di promesse, e poi alla guerra fredda. All'epoca
      vivevamo a Sliven, una città nel Sud- est della Bulgaria, ed è
      qui che sono nata. Nei pressi dei Balcani. Piccolissima,
      percepivo che eravamo in guerra. Scendevamo regolarmente in
      cantina e ascoltavamo la BBC. Restavamo in attesa del jingle
      tamburellato di Radio- Londra; vedevo gli adulti ascoltare
      messaggi enigmatici con il volto teso: la loro paura era
      contagiosa. La mia famiglia alloggiava presso degli insegnanti
     comunisti partigiani che vivevano nella clandestinità.L'uniforme
     di un ufficiale tedesco che cammina in cortile a notte fonda
     mentre corriamo in strada a cercare riparo,il razzo che
     squarcia il cielo per avvertirci dei bombardamenti: sono tutti
     ricordi veri di una bambina di tre anni? Oppure sono una
     costruzione mentale sulla base di ciò che mi è stato raccontato
     in seguito? Se evoco quei flash, con il distacco mi sembra che la
     solidità del legame familiare si sia costruita attorno a questi
     ricordi e in opposizione ad essi. (…)


  Julia Kristeva  da   La vita, altrove ( Autobiografia come un viaggio )

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