giovedì 4 ottobre 2018

LA MUSICA DELL' ODIO

 
 

Io ti odio quando non mi vedi / quando mi consumi, quando non ti credo / io ti odio quando in un istante prendi le distanze / e mi ritrovo solo / io ti odio senza reticenze /senza resistenze, con un senso di abbandono / questo è il mio odio / un fatto personale / non un argomento di cui conversare / questo è il mio odio / niente di speciale / non fa star male / è solo puro odio / e vibra nelle mani, brucia se mi lasci / ma strazia se rimani.

Mambassa - Canzone d'odio


(…) Se è vero che la frequenza subsonica e quella ultrasonica
       influenzano in modo diametralmente opposto la psiche
      orientandole verso il rilassamento o l'irrequietezza,è altrettanto
      vero che l'aspetto culturale prevalente dell'epoca condiziona l'
      orecchio dell'ascoltatore. Un peso culturale altamente
      condizionante. Basti rammentare che durante il Concilio di
      Trento ( 1545- 1563 ) la Chiesa censurò la diffusione delle
      sequenze e dei tropi che mettevano in discussione il repertorio
      tradizionale gregoriano, abolendo ogni dissonanza, e in
      particolare il salto di tre toni che venne significativamente
      denominato  diabolus in musica.
      Senza voler demonizzare alcunché e con tutto il rispetto per la
      cultura musicale del tempo ( la prima edizione del testo è del
      2011, n.d.r ), alcuni brani " metal", all'orecchio di " ieri", più
      che musica sembrano un'espressione commista di suoni e di
      rumori. Numerosi gruppi propongono questa musica-rumore
      che veicola sensazioni primordiali represse. Un fenomeno che
      si riflette sul ritmo e sulle parole. Alcune band, oltre a
      contenuti anche carichi di odio che alimentano e mobilitano
      altra rabbia e altro odio, hanno scelto il proprio nome
      riferendosi all'esecrabile sentimento.

     Sono sempre più numerose le compilation che fanno esplicito
     riferimento al tema dell'odio. Per rimanere in Italia, oltre ai
     Mambassa , una band con venature di soul bianco legata al
     periodo post-punk, troviamo Colle der Formento , trio hip
     hop di ispirazione hardcore, ai quali si deve un album dal titolo
    " Odio pieno". Un altro complesso,i Subsonica , nel loro album
    " Other", hanno inserito un brano dal titolo " Ancora ad odiare",
     il cui ritornello recita ossessivamente " Sono riuscito ancora ad
     odiare, sono riuscito a farmi del male".
     Ai Linea 77, un gruppo hardcore, nu- metal si deve " Inno all'
     odio"; mentre i Cripples bastards, considerata la più lucida
     espressione di cinismo e misantropia che la musica " estrema"
     italiana possa offrire, hanno proposto " Odio a prima vista ", il
     cui ritornello ossessivo ripete " Odio a prima vista - da qui alla
     tua estinzione", una musica allucinante derivante dal  grind-
     core e mescolata all' hardcore-punk, che si basa su ritmiche
     estreme ossessive e portate all'eccesso. I Marlene Kuntz, un
     gruppo che prende ispirazione principalmente dal noise rock,
     hanno proposto " L' odio migliore", il cui testo recita " Nutri
     l'odio migliore con assiduità, dagli ambascia e rancore, lui
     t'accecherà e ti ripagherà…".


Niels Peter Nielsen  da  I colori dell'odio ( Analisi di una passione e delle sue maschere )

2 commenti:

  1. Non credevo che ci fossero gruppi che "cantano" tanto odio, non mi piace questa cosa, il mondo è già abbastanza saturo di odio e non mi piace nemmeno il metalm..

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  2. Neppure a me.
    Ma ho voluto documentare. E ribadisco che conoscere non vuol dire " aderire", ma avere maggiori possibilità di evitare ciò che può farci male…
    Abbi un sorriso.

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