lunedì 29 ottobre 2018

L'AMATA ( Lettere di e a Elsa Morante ) 1

 
 


25 Ottobre 1936

Da Don Piero a  Elsa Morante

(…) Figliuola in Xto  car.ma,
       la tua lettera è venuta ad appagare un mio desiderio che era
       quello - appunto - di avere una risposta a ciò che ebbi a
       scriverti intorno alla crisi della povera anima tua.
      Mi hai appagato? Sarò schietto: in parte sì, in parte no. Dico
      in parte sì, perché quando si desidera di credere, in parte si è
      già sulla buona strada: Dio non può negare a nessun'anima l'
      appagamento di questa nobile, necessarissima brama e non  lo
      negherà ad una Elsa che sì fervidamente credette in Lui, e che
      Lui amò quando fioriva in lei la candida innocenza della sua
      infanzia, e nel virgineo suo cuoricino già tanto amava Gesù
      che l'aveva nel sangue suo rigenerata - per le mie mani - nel
      sacro lavacro battesimale.
      Ti ho esposto ciò che mi soddisfa nelle quattro tue paginette: il
      desiderio di credere. E che mi dispiace in esse ? Nulla forse di
      positivo: ognuna delle tue proposizioni, presa benignamente,
      interpretata con mente ed affetto paterno può passare: ma esse
      hanno una grande lacuna, dirò meglio: non trovo in esse una
      cosa che non vi dovrebbe mancare. Attraverso il velame di
      alcune tue frasi, non posso non iscorgere che hai per l'anima
      delle cose intime che dovresti rivelare al medico delle anime.
      Che mai possono significare quelle parole :" Vorrei che Lui si
     accorgesse di me e mi togliesse dalle cose che uccidono l'anima.
     Anche fra i dolori ve ne sono alcuni che elevano , altri che
     soffocano? Iddio vede tutto ciò; vuole anche aiutarti a
     disgombrare tanta pena dallo spirito, ma il modo che suole
     tenere per raggiungere l'intento non è unico: potrebbe senza
     dubbio darti un raggio interiore di luce o trasverbarti ( sic ) con
     uno strale sì acuto di carità da renderti in un subito e credente e
     amante;ma questa non è la via ordinaria dell'operazione divina;
     Gesù ha detto nel Vangelo, riferendosi ai suoi lougotenenti: qui
     vos audit, me audit; e tu - figliola - non ti sei ancora rivolta a
     nessuno di essi implorando veramente quello di cui tanto
     abbisogni: fede e amore.
     Or ecco: per essere al sommo concreto, quello che manca nella
     tua lettera, avrei voluto leggervi queste o simili parole : Padre,
     mi dica quando e dove posso trovarla, perché io voglio
     prostrarmi ai piedi di Gesù e per ministero di Lei ricevere la
     grazia di tornare ad amarlo come tanto l'amai quand' Ella mi
     incorporò in Lui, mi fece tutta sua nel santo Battesimo, ed ero
     allora tanto, tanto felice!
     Sì, Elsa,figliuola delle mie lacrime,la via più breve per giungere
     al Credo è quella del Confiteor.
     Ti benedico una e mille volte - aff.mo in Xto -

                                                    Pietro


Lettere di e a Elsa Morante   da   L'amata ( a cura di Daniele Morante )

1 commento:

  1. Un dialogo franco e sincero di un padre verso la sua figlia spirituale amata, che, forse, si è allontanata...o così la percepisce...

    RispondiElimina