mercoledì 13 luglio 2022

TI DEDICO IL SILENZIO

 


                                                        Incontrarsi. Lasciarsi avvicinare...




CONOSCENZA


Siamo adulti per le fiabe

o per credere che tutto si avveri

nelle braccia di un altro.

O per credere sia possibile

esporsi, fidarsi, proteggersi senza

deludersi, ferirsi, disarmarsi. Disamarsi.

O per credere.

Come si decide l'amore? Mi vedrai nelle parole?

Le dimenticherai? Mi lascerai entrare?


Mi dico: sei qui, finalmente. Poi tremo.

Immagino di essere salva nell'esperienza.

Hai occhi miti, diffidenti. Hai mani grandi, potrei

abbandonarmi nelle tue mani.

Vorrò la tua mancanza?

Che è il centro di ogni presenza.

Ci tocchiamo, poi ci separiamo.

Non sarò mai certa di essere con te.

Cosa scegli, se mi dai un bacio e un altro,

cosa chiedi? Siamo al sicuro nei corpi.

Riscaldano, sospirano nelle piume.

Loro hanno scelto la terra.


Noi siamo ancora a mezz'aria, invece.


Così - alla fine - ti racconto una di quelle storie

ma non va come nei libri o nel folklore. Non ci sono

rapimenti, inganni, abusi, uccisioni.


C'è una donna che vive sul fondo del mare.

Molte volte è stata scuoiata dalla sua pelle animale

rigettata nelle onde - molte volte è impazzita

per capire chi era. Guarda dal tetto

la superficie dove il cielo fa luce

fino alle rocce, i villaggi.


C'è un uomo lontano, cammina

fra le case verso di lei.

E' un uomo gentile, che non sa di esserlo.

E' limpido, onesto.

La donna invece è feroce, potrebbe lasciare che l'uomo

le tolga ogni cosa - è abituata così.

Vorrebbe dare all'uomo ogni cosa. Ma in realtà

lei non sa cosa l'uomo vuole. Vorrebbe

che l'uomo volesse lei.

Davvero, davvero, davvero.

Senza rapimenti, inganni, abusi, uccisioni.

O  forse vorrebbe ascoltare la voce dell'uomo

che scende al mare. Si tende da uno scoglio.


L'uomo non dice niente, ma continua a camminare.

Ogni giorno, ogni notte, una bracciata, un passo,

un terrore sottile, una speranza.

Lui rimuove la plastica dalle branchie di lei.

Lei gli mostra il passato nelle conchiglie. negli

oggetti sacri, dimenticati. Sciocchezze, spazzatura.

Non parlano la stessa lingua. Lui osserva, lei indica.


Quando lui la tocca vorrebbe restare o fuggire

che sono poi lo stesso verbo da due diverse angolazioni.

Quando lei lo tocca, lui avanza in un mistero.

Lo guarda nella bellezza, come una forma di distanza

finché la riva diventa un sentiero.

Quanto tempo per potersi amare?

Mettere via i fantasmi che popolano le storie.

Un'impronta, una striscia di spuma.

Ogni giorno, ogni notte. Ora.

Incontrarsi. Lasciarsi avvicinare.




                     Francesca Matteoni     Inedito



2 commenti:

  1. Mettere via i fantasmi
    Avere coraggio e mettere via i fantasmi
    e vivere

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  2. Infatti.
    Molte delle storie che viviamo sono ( ma non lo confesseremo mai! ) popolate di fantasie romantiche, fantasmi residui di personaggi del Mulino Bianco o di quello che noi pensiamo dovrebbero essere la vita e i rapporti umani ( anche d'amore )
    Dovremmo avere il coraggio ( ma anche la sapienziale lucidità ) di capire Chi siamo, Chi sono i nostri interlocutori e agire con più consapevole rispetto..
    Per costruire, in un tempo che mira ( purtroppo! ) alla demolizione.

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