La coltivazione delle parole...
dentro la notte ostinata
nel bosco
presi in ostaggio
vorremmo nasconderci
farci da tana
andare in letargo
coprirci di pelo
senza sogni di pane
che gli uccelli mangeranno
sono troppe e segrete
le forze in bilico nel bosco
per non perdere il filo.
***
la coltivazione delle parole
è questa terra che si spacca
quando la notte
crepita fino al bordo dell'alba
e ci assale
piegando i girasoli
durante la sepoltura dei semi.
***
senti quanta luce
come si avvicina
versandosi
sulla pellicola del corpo
poi boati e tumulto
di sangue le maree
nella coppa conchiglia
dove il futuro
si raccoglie nel
presente
e poi trabocca.
***
IL TORPORE DI ADAMO
dalla mia smemoratezza
non so cosa nasca
la lingua passa nel fianco
la fenditura
ecco che mi separo
la mancanza - questa fame
è il primo avvertimento.
***
IL SEGNO DI CAINO
dopo la traiettoria dell'ira
su di me la notte si allunga
incomprensibile
protetto dalla distanza
altrove mi chiama la bocca
della terra
ho una cicatrice sul
cuore del bene del male
come un segno imposto dal padre.
Paola Ballerini da Dentro l'iride radici
Molto carine. Ci trovo un bel ritmo lento e un po' sognante.
RispondiEliminaSbaglio?
Il verso breve ( anche di una sola parola ) e l'uso delle metafore in modo evocativo - in effetti - contribuiscono a rendere le liriche incisive nel ritmo e dall'impressione un po' confusa, un po' eterea come - appunto - accade nel sogno...
RispondiElimina