La mia solitudine che col tempo ho chiamato libertà...
LA MIA SPECIALITA'
La mia specialità
a lasciar appassire i rapporti
sono bravissima, io.
Non coltivarli,
lasciarli sfiorire
con ostentata inedia
è la mia specialità,
per tornare
alle mie piccolezze,
chiusa tra il dare e l'avere
con il caso e con Dio,
alla mia solitudine
che col tempo
ho chiamato libertà.
***
STRATO SU STRATO
Strato su strato
la pelle si ricompone,
come mani di vernice
passate l'una sull'altra.
Il dolore si fa più remoto,
quasi scompare.
Diventa fossile,
icona, reliquia,
colonna portante
di una nuova vita.
***
DIMENTICARE
Con un colpo di mano,
disperdere i cattivi pensieri,
come chi smuove
acque torbide
in una pozzanghera salmastra.
Un modo come un altro
per sopravvivere.
***
PASSARE
Passare,
pagare il conto,
prendere il resto
e andare.
Lasciarsi vite intere
alle spalle e scomparire.
Pensare
che non esista
modo migliore
per ingannare il dolore.
***
QUOTIDIANO
Un tamburello,
una trottola
e un pacco di biscotti.
Silenzi di neve alla finestra.
Pensieri al litio
illuminano la stanza,
cripta museo,
noi fantasmi anzitempo.
Corridoi lunghi e spietati
ingoiano le nostre voci,
grigio passo striscia
i battiscopa in fila indiana.
Borbottano le arterie segrete
della casa,
stride il cemento armato
dalle sue ossa lunghe.
Che senso ha la quiete
senza la tempesta?
Monica Messa da Il logorìo della vita moderna
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