martedì 5 luglio 2022

PAURA DEGLI OCCHI



 

                                                     Come non avere paura degli occhi...



 Questo è un libro sull'assenza che è stata forte presenza. Qui i corpi hanno comandato e sono testimoni : le ossa e la pelle diventano modulazioni di frequenza, la radio da cui quello che è stato, o che ancora non è,  si fa notizia. Non è ancora lontananza, ma è già mancanza. Qui gli occhi sono memoria, ma c'è un tempo che per la memoria è troppo presto e il presente abita ancora tutte le stanze, come il dolore, che è annunciato ancora prima di essere vissuto. Quel che è certo è che dolore sarà per essere - poi - liberazione.




Come avere paura degli occhi

come sapere che tutte le bocche

professeranno il falso

e per prima la tua

dirà cose che non vuole

vedrà cose che non sa

ma il vero più del falso

resta nelle parole che non riconosco

perché non hanno la tua forma

la calce bianca dei tuoi sensi

deformati per l'occasione

parole annerite, scartavetrate

cercano rifugio tra le mie

ma non trovano

che una pace fatta di spilli

di mura che non tengono

di soldati che non parlano la tua lingua.



                                            ***


Come abitare in un paese straniero

ogni notizia che giunge da te

abbatte aerei, rovina raccolti

costruisce mura intorno

a un cielo bucato.



                                        ***


Barcollare sulle tue facce distese

inciampare nella tua fronte

farsi largo tra le voci

e chinarsi a raccogliere solo le mani più mature

lasciare le acerbe macerare sugli occhi

chiusi, sempre chiusi

avanzare fra ciglia nere

aggrappandosi al ricordo

dell' Orsa, cancellare sguardi

ammutolire salive

e rimettere al loro posto le labbra cadute

gli zigomi divelti.



                                   ***


Prima degli occhi, al posto degli occhi

le palpebre al muro

e la sfilata delle ciglia divelte

poi i capelli da incendiare all'alba

dei nostri migliori propositi

contarsi in segreto le dita

incollando i palmi

alle regioni dei vivi

prima degli occhi, al posto degli occhi

dividere le mani

in vagoni da espatriare.



                                        ***


Non basteranno gli anni

gli involucri di vuoto

in cui affondare le braccia

per ogni parola

che resta in gola e che si fa

alone umido intorno agli occhi

e sguardo cavo

nel petto ancora umano.





                           Carmen Gallo   da   Paura degli occhi



Nessun commento:

Posta un commento