sabato 2 luglio 2022

SOGNO DI NOI



                             E sogno che sia perfettamente sorda alle notizie della morte...



Il sogno, infantile e senile, che da sveglio

mi capita di sognare se avverto desolazione,

è la confluenza di tutte le persone che nel tempo

siamo state, io e chi ho amato, in una sola essenza

che abbia qualcosa di noi tutti e soprattutto

la coscienza di ognuno sciolta in una coscienza collettiva.

Un mostro, una creatura essenziale che ci racchiuda,

come la fusione di tutti i proiettili

di una battaglia senza superstiti

fusi insieme in un bizzarro

blocco senziente di metallo.

Lì dentro ci agitiamo ancora, spingiamo

di qua e di là le nostre volontà

ma incapaci - così fusi - di crearci vicendevole dolore.

Piuttosto, il movimento testimonia ancora vita,

è accolto dall'amalgama come un solletico

che ridice ciascun nome

e il sollievo di averlo stinto dentro

la fornace che ci ha indeterminato.

Appena nati, e adulti vulnerati, e ragazzini

dal passo molleggiato - insieme - ognuno condiviso,

con i se stessi che è stato, con le voci che ha avuto,

con i movimenti che lo hanno guidato,

con i pensieri, anche i più lievi, che lo hanno abitato:

uno strepito instancabile e inudibile

dentro il gomitolo compatto che siamo diventati

per non perdere nessun filo di noi.

E sogno che sia un'aggregazione quieta e lucida e costante,

e sogno che sia una repubblica eterna o almeno

perfettamente sorda alle notizie della morte.




                     Paolo  Maccari  da      Quaderno delle presenze



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