L' attualità è intermittente come un'immagine rotta...
" La poesia di Alberto Pellegatta è dura, scabra, lavorata all'essenziale, sgrezzata e affilata come una lama di coltello che taglia e scrive " non per ricatto / ma per vendetta", che incide parole senza lamento, grida da ferite asciutte che non sanguinano più, ma bruciano ancora dentro, come la nascita, e come la rinascita da una morte vissuta giorno per giorno. Il poeta si aggira senza paura tra lo sporco, il rumore, la marcescenza, il contagio del male che si propaga strisciando ai nostri piedi e si corrompe. Per vederlo e difendersene, il poeta abbassa gli occhi, insinua lo sguardo nelle pieghe del terreno, nelle infiltrazioni, negli interstizi, setacciando l'oscurità. Il suo sguardo si radica perciò nel terreno del presente che calpestiamo, lo penetra fino al centro, fino al cuore pulsante, senza attendere un oltre o un altrove, senza speranza se non quella di esistere, ora, su questo ordido suolo, in virtù del mistero " sconcio" e meraviglioso che ci tiene . "
( Chiara De Luca )
Incomincia in un posto di mare
o in mezzo a una pianura stretta ai laghi,
crede che per vivere si debba aspettare
l'anno prossimo, l'oltre futuro dei morti.
Che sono muffe nere nella testa.
Mentre la salute è un mistero sconcio, meraviglioso
e finalmente, senza futuro.
***
La morte è una specie
di cottura. Devi essere vivo
per cuocere tanti anni.
Il sangue si fa crema, schiuma,
le gambe si allargano, si sgonfiano le nocche
cedono i tessuti. La malattia produce acqua
e persino la nascita brucia.
***
Ha alberi leggeri come elio, terre dure
per coscienza.
Sogna marmotte narcotiche mentre
il bianco dei boschi vira al gas.
Abbandona l'intenzione
e pulisce bene le formule.
***
Chi separa e scarta secondo un progetto
crea esuberi incessanti.
Scriviamo senza calore
non ciò che avreste voluto
ma quello che non avete
pensato. Non per riscatto
ma per vendetta.
Non è mai
ciò che abbiamo scritto.
***
La memoria ha stanze immense
camere colme di specchio
polvere impraticabile. Invece
l'attualità è intermittente
come un'immagine rotta.
Alberto Pellegatta da L'ombra della salute
...non so.
RispondiEliminaCarini
Scrive bene, ma non è che mi convica del tutto.
Teniamo conto che questo è un libro del 2011, dopodiché ha pubblicato ( nel 2017 )" Ipotesi di felicità " , che non ho ancora letto ( ma che farò prossimamente ).
RispondiEliminaIl titolo apre a molte speranze...
Grazie per il passaggio e per il commento.