venerdì 12 novembre 2021

L'OMBRA DELLA SALUTE DI ALBERTO



                                   L' attualità è intermittente come un'immagine rotta...




" La poesia di Alberto Pellegatta è dura, scabra, lavorata all'essenziale, sgrezzata e affilata come una  lama di coltello che taglia e scrive " non per ricatto / ma per vendetta", che incide parole senza lamento, grida da ferite asciutte che non sanguinano più, ma bruciano ancora dentro, come la nascita, e come la rinascita da una morte vissuta giorno per giorno. Il poeta si aggira senza paura tra lo sporco, il rumore, la marcescenza, il contagio del male che si propaga strisciando ai nostri piedi e si corrompe. Per vederlo e difendersene, il poeta abbassa gli occhi, insinua lo sguardo nelle pieghe del terreno, nelle infiltrazioni, negli interstizi, setacciando l'oscurità. Il suo sguardo si radica perciò nel terreno del presente che calpestiamo, lo penetra fino al centro, fino al cuore pulsante, senza attendere un oltre o un altrove, senza speranza se non quella di esistere, ora, su questo ordido suolo, in virtù del mistero " sconcio" e meraviglioso che ci tiene . " 

(  Chiara De Luca )





Incomincia in un posto di mare

o in mezzo a una pianura stretta ai laghi,

crede che per vivere si debba aspettare

l'anno prossimo, l'oltre futuro dei morti.

Che sono muffe nere nella testa.


Mentre la salute è un mistero sconcio, meraviglioso

e finalmente, senza futuro.



                                           ***


La morte è una specie 

di cottura. Devi essere vivo

per cuocere tanti anni.


Il sangue si fa crema, schiuma,

le gambe si allargano, si sgonfiano le nocche

cedono i tessuti. La malattia produce acqua

e persino la nascita brucia.



                                          ***


Ha alberi leggeri come elio, terre dure

per coscienza.

Sogna marmotte narcotiche mentre

il bianco dei boschi vira al gas.

Abbandona l'intenzione

e pulisce bene le formule.



                                             ***


Chi separa e scarta secondo un progetto

crea esuberi incessanti.


Scriviamo senza calore

non ciò che avreste voluto

ma quello che non avete 

pensato. Non per riscatto

ma per vendetta.


Non è mai

ciò che abbiamo scritto.



                                          ***


La memoria ha stanze immense

camere colme di specchio

polvere impraticabile. Invece

l'attualità è intermittente

come un'immagine rotta.




                    Alberto Pellegatta   da     L'ombra della salute



2 commenti:

  1. ...non so.
    Carini
    Scrive bene, ma non è che mi convica del tutto.

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  2. Teniamo conto che questo è un libro del 2011, dopodiché ha pubblicato ( nel 2017 )" Ipotesi di felicità " , che non ho ancora letto ( ma che farò prossimamente ).
    Il titolo apre a molte speranze...

    Grazie per il passaggio e per il commento.

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