Stavano tutte tese le mie ore
erano poche. Le guardavo
dal lato che non muore
sentivo peso e colore
festa e patimento.
( M. Gualtieri )
(...) In una pagina delle sue bellissime " Lezioni americane", scrive Italo Calvino : " In certi momenti mi sembrava che il mondo stesse diventando tutto di pietra: una lenta pietrificazione più o meno avanzata a seconda delle persone e dei luoghi, ma che non risparmiava nessun aspetto della vita. Era come se nessuno potesse sfuggire allo sguardo inesorabile della Medusa." L'immagine di un graduale farsi pietra delle persone e delle cose riporta alla durezza delle situazioni del nostro presente . Benché viviamo nella più flessibile delle società mai esistite, in cui ciò che è solido sembra volatilizzarsi, non possiamo non avere qualche volta la sensazione che la vita intorno a noi si stia facendo più dura, fino a paralizzarsi. E benché la Terra sia sottoposta da tempo ad un processo di surriscaldamento climatico, si ha spesso la percezione che la temperatura fra gli uomini si stia facendo quasi polare, nella penuria di simboli, nella sconsolante mancanza di passione, nel lento estenuarsi del desiderare. Da un lato, si assiste al dialogare delle " passioni fredde", asettiche e imprenditoriali, la cui carica fissa è contraddistinta da uno spiccato ( e spesso cinico ) spirito da prestazione e da una sostanziale caduta di ogni attaccamento appassionato. E' un miscuglio di apatia e risolutezza, è un atteggiamento cool che opera come dispositivo di raffreddamento di ogni istinto partecipativo e passione per il comune. E' la condizione paradossale dello spirito metropolitano, la cui economia psichica interiorizza, assimila e rispecchia i meccanismi del mercato, mentre cerca istintivamente zone franche di disaffezione e disinteresse. (...)
Isabella Guanzini da Filosofia della gioia ( Una cura per le malinconie del presente )
Nessun commento:
Posta un commento