(...) In un tempo in cui lo sguardo inesorabile della Gorgone sembra pietrificare lentamente la vita delle cose e delle persone, si invoca qualcosa o qualcuno capace di interrompere questo processo di indurimento, invertendo - per così dire - il corso del tempo. Urge qualcuno o qualcosa capace di tagliare la testa della Medusa, prima che tutto si faccia di pietra. E' una questione politica che, nel nostro presente della disillusione, invoca forme e forze della sensibilità e della ragione capaci di plasmare gli infiniti modi soggettivi e collettivi di incontro del mondo. In questo circuito ambivalente, dominato dalla durezza e da un'infinita stanchezza, si tratta di liberare tutta la potenza positiva delle passioni, per trasformarle in affetti: ciò richiede l'uscita da uno stato di passività della mente dominato da impulsi depressivi e distruttivi e insieme l'apertura di un campo di relazioni consapevoli, capaci di mobilitare legami vitali, nell'ordine della socialità e della circolazione del desiderio. (...)
Isabella Guanzini da Filosofia della gioia ( Una cura per le malinconie del presente )
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