INTIMA AMICIZIA FRA ORE E GOCCE
Le sette di mattina
e piove
una pioggia soave
lenta
una tenue pioggia
che accarezza i tetti delle case.
Da un camino all'altro
una muta preghiera bianca
si alza fino a un cielo
placidamente grigio.
Dorme l'edera granata
sull'immobilità del muro
e senza rumore
e senza fretta
si lasciano cadere - secche - le foglie
sul patio bagnato.
Lenta
e discreta
si sveglia la mattina
su una città
che tende allo spasmo.
Sette di mattina negli orologi umani
gocce di pioggia sui miti tetti.
***
IL PIANTO DELLA SERA
Un grigio carico di silenzi
si schianta contro la finestra.
Il tempo sgrana il suo rosario
di minuti
scurendo il vetro
con torbide ore.
Un mormorìo di ruote
recita sull'asfalto
la preghiera del progresso.
Lente sono le ore
che sulla finestra scivolano.
Lente sono le lacrime
che sul vetro si posano.
Di tanto in tanto
una sirena lacerante
spezza il discreto dolore della sera.
Sera grigia, disseminata di gocce
che sui vetri della finestra
morbidamente scivolano.
Nemmeno il telefono
osa rompere la quiete della sera.
Dove più in là dei cavi
le voci amiche
velano il suo placido sonno.
E le ore - in punta di piedi -
proseguono la loro danza
sul vetro
bagnato e grigio
della finestra.
Pilar Barcelò Maìz Dalla silloge inedita " En horas de otro tiempo " ( Trad. di F. Marcozzi )
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