(...) In gioco è l'esigenza di disseminare reti sociali di senso più profonde e durevoli di quelle dei social e di ridestare, in una generazione fortemente tentata dalla rassegnazione e dall'anestesia, una nuova e potente affezione gioiosa per la ricostruzione della comunità degli umani. L'eroe che oggi ci viene in soccorso, colui che possiede la forza necessaria per decapitare la Gorgone senza lasciarsi a sua volta pietrificare, è ancora una volta Perseo con i suoi sandali alati, che vola leggero sui venti e le nuvole, portando la testa mozzata in un sacco. E' infatti colui che sa sollevarsi sulla pesantezza e la durezza del mondo senza tuttavia rimuoverle, guardandole - per così dire - di traverso, in modo indiretto, assumendole insieme come proprio fardello. Perseo è stato capace di vincere la mostruosità della Medusa, ma senza ingiuriarla : come Ovidio racconta, dovendo posare il capo irto di serpi sulla rena ruvida, prima la ammorbidisce con un tappeto di foglie e di ramoscelli marini perché questo non si danneggi. I piccoli rami acquatici che vengono a contatto con la testa della Gorgone si trasformano poi miracolosamente in coralli, tanto che le ninfe ammirate accorrono alla testa orrenda avvicinandone altri, divertendosi nel vedere che il prodigio si ripete. (...)
Isabella Guanzini da Filosofia della gioia ( Una cura per le malinconie del presente )
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