18 Gennaio 1963, Lettera alla moglie Inta, dal carcere di Riga prima della deportazione.
(...) La cosa principale: mantieniti in salute... Quanto mi manchi
non sto a scrivertelo. Non ti scriverò neanche tante parole
d'amore. Le comprenderai lo stesso, e poi te le dirò quando
avremo modo di incontrarci. ( La moglie aveva il permesso di
recarsi nel campo di deportazione del marito tre volte l'anno ).
A ) Saluta tutti quanti : non sto a rammentarti i nomi per non
offendere chi non nomino.
B ) Scrivi !
C ) Comportati bene !
D ) Ascolta le notizie alla radio !
E ) Non scappare dai dottori !
F ) Non fumare troppo ( altrimenti avrò invidia di te )
G ) Non dimenticare ciò che ti ho detto nei punti A - F
H ) Oltre ai saluti citati nel punto A, bacia tutti quelli che se lo
meritano ( gli uomini non sei obbligata a baciarli : quelli
sono sciacalli ). Lo stesso prendi anche quelli che vuoi.
I ) Per il punto D,riguardo ai notiziari meteo, meglio se dai retta
al tuo naso
J ) Non solo non scappare dai medici - punto E - ma vacci più
spesso !
K ) Krokodils
( Coccodrillo era il nome con cui Inta chiamava Knuts, come
pure Kro era il nomignolo che Knuts usava per chiamare la
moglie. Entrambi firmavano le loro lettere disegnando un
coccodrillo stilizzato ).
***
Novembre 1964 , Lettera a Vizma Belsevica
(...)Un così scarno e misero atteggiamento nei confronti della vita,
del mondo e della convivenza civile - come quello che c'è qui -
non si può trovare da nessun'altra parte. Forse solo nel campo
di battaglia. Potrebbe sembrare che questa riduzione renda
una persona primitiva : ma è proprio il contrario. Qui una
persona, non solo con il suo cervello, ma con tutte le sue
budella ( nel suo significato più vero ), comprende che il male
e il bene non sono categorie inodori e insapori, ma che hanno
dimensioni e forze reali... (...)
***
Maggio 1965, Lettera a Imants Auzins
(...) Il mio destino è ancora avvolto nella nebbia. E anche quando
la nebbia si sarà dissolta, l'orizzonte non sarà del tutto roseo :
dovremo pensare tutti insieme, perchè io da solo - nel mio
procedimento - non posso fare molto. Forse Inta verrà a
trovarmi quest'autunno, o forse no. Ma dovremmo mettere tutte
le nostre teste insieme per valutare le possibilità. Forese potrà
anche capitare che io resti qui tutti e sette gli anni, e un bel
giorno riceverò le scuse per l'errore... Solo, a chi servirebbe ?
A nessuno. Che il mio processo sia stato montato su
falsificazioni e assurdità non è più un segreto per nessuno, ma
sono già passati tre anni e non è successo ancora niente. Più
passa il tempo e più questa situazione diventa assurda. Credo
che tu sappia che chiedere la grazia io non posso, e non ci
penso in nessun caso... (...)
***
Maggio 1965, Lettera a Vizma Belsevica
(...) Non è così male, Vizma. Fantastica è stata questa protesta nei
confronti della mia condanna, se potrà essere presa in
considerazione seriamente. Certo, non mi faccio illusioni, ma
da qualche parte sarà rimasta qualche riserva di buon senso.
Non sentirò delusione comunque - a differenza di Inta, di te e
degli altri amici. Sono pronto a restare qui anche tutti e sette
gli anni, ma non ho intenzione di passarli come un agnello
sacrificale...
Dunque, che posso dire ? Solo stringere i denti e sperare. Tu fa'
lo stesso. Per citare me stesso : " Finchè in bocca ci sono denti,
bisogna stringerli forte ! " (...)
***
1 Aprile 1969, l' ultima lettera alla moglie Inta prima del ritorno in Lettonia.
(...) Kro!
Dunque sono sopravvissuto fino agli ultimi mesi e ti scrivo l'
ultima lettera.Mi sembra tutto così strano! Domenica ho messo
un punto alle mie poesie e adesso - rimesse in ordine - i
manoscritti sono impacchettati e pronti per essere sottoposti
a revisione... Vedi, come va...Ti invio le mie ultime dieci poesie
e con violenza mi costringo a non scrivere altro per ora.
Voglio vedere se è giusto il pessimismo di Blaumanis ( famoso
scrittore lettone ), secondo il quale i lettoni non riescono
proprio ad astenersi dallo scrivere poesie.Naturalmente, questi
sono tutti frammenti, impressioni, lampi perchè, per poter
avere qualcosa di più alto, prima di tutto devo riprendermi,
recuperare e riorientarmi dal punto di vista emozionale. Troppo
radicati questi stessi e solo questi sentimenti...
Attendo forse ancora qualche notizia da te, ma non ha più senso
che io ti scriva ancora, dato che potrei arrivare insieme alla
lettera stessa o che potrei portartela io stesso.
Allora tieni duro, contiamo i giorni e aspettiamo.
Con tanti, tanti, tanti baci e saluti per tutti ! (...)
Knuts Skujenieks da Un seme nella neve
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