giovedì 2 aprile 2020

UN SEME NELLA NEVE 2





18 Gennaio 1963, Lettera alla moglie Inta, dal carcere di Riga prima della deportazione.

(...) La cosa principale: mantieniti in salute... Quanto mi manchi
       non sto a scrivertelo. Non ti scriverò neanche tante parole
      d'amore. Le comprenderai lo stesso, e poi te le dirò quando
      avremo modo di incontrarci. ( La moglie aveva il permesso di
      recarsi nel campo di deportazione del marito tre volte l'anno ).
     
  A ) Saluta tutti quanti : non sto a rammentarti i nomi per non
       offendere chi non nomino.
 B ) Scrivi !
 C ) Comportati bene !
 D ) Ascolta le notizie alla radio !
 E ) Non scappare dai dottori !
 F ) Non fumare troppo ( altrimenti avrò invidia di te )
 G ) Non dimenticare ciò che ti ho detto nei punti  A - F
 H ) Oltre ai saluti citati nel punto A, bacia tutti quelli che se lo
       meritano ( gli uomini non sei obbligata a baciarli : quelli 
       sono sciacalli ). Lo stesso prendi anche quelli che vuoi.
 I )  Per il punto D,riguardo ai notiziari meteo, meglio se dai retta
      al tuo naso
 J ) Non solo non scappare dai medici - punto E - ma vacci più
      spesso !
K ) Krokodils 

 ( Coccodrillo era il nome con cui Inta chiamava Knuts, come 
   pure Kro era il nomignolo che Knuts usava per chiamare la
  moglie. Entrambi firmavano le loro lettere disegnando un
 coccodrillo stilizzato ).


                                            ***

Novembre 1964 , Lettera a Vizma Belsevica

(...)Un così scarno e misero atteggiamento nei confronti della vita,
      del mondo e della convivenza civile - come quello che c'è qui -
      non si può trovare da nessun'altra parte. Forse solo nel campo
      di battaglia. Potrebbe sembrare che questa riduzione renda
      una persona primitiva : ma è proprio il contrario. Qui una
      persona, non solo con il suo cervello, ma con tutte le sue
      budella ( nel suo significato più  vero ), comprende che il male
      e il bene non sono categorie inodori e insapori, ma che hanno
     dimensioni e forze reali... (...)


                                           ***

Maggio 1965, Lettera a Imants  Auzins 

(...) Il mio destino è ancora avvolto nella nebbia. E anche quando
      la nebbia si sarà dissolta, l'orizzonte non sarà del tutto roseo :
      dovremo pensare tutti insieme, perchè io da solo  - nel mio
      procedimento - non posso fare molto. Forse Inta verrà a
      trovarmi quest'autunno, o forse no. Ma dovremmo mettere tutte
      le nostre teste insieme per valutare le possibilità. Forese potrà
      anche capitare che io resti qui tutti e sette gli anni, e un bel
      giorno riceverò le scuse per l'errore... Solo, a chi servirebbe ?
      A nessuno. Che il mio processo sia stato montato su 
      falsificazioni e assurdità non è più un segreto per nessuno, ma
      sono già passati tre anni e non è successo ancora niente. Più
      passa il tempo e più  questa situazione diventa assurda. Credo
      che tu sappia che chiedere la grazia io non posso, e non ci
      penso in nessun caso... (...)


                                             ***

Maggio 1965, Lettera a Vizma Belsevica

(...) Non è così male, Vizma. Fantastica è stata questa protesta nei
      confronti della mia condanna, se potrà essere presa in
      considerazione seriamente. Certo, non mi faccio illusioni, ma
      da qualche parte sarà rimasta qualche riserva di buon senso.
      Non sentirò delusione comunque - a differenza di Inta, di te e
     degli altri amici. Sono pronto a restare qui anche tutti e sette
     gli anni, ma non ho intenzione di passarli come un agnello
     sacrificale...
     Dunque, che posso dire ? Solo stringere i denti e sperare. Tu fa'
     lo stesso. Per citare me stesso : " Finchè in bocca ci sono denti,
     bisogna stringerli forte ! "  (...)


                                            ***

1 Aprile 1969, l' ultima lettera alla moglie Inta prima del ritorno in Lettonia.

(...) Kro!
      Dunque sono sopravvissuto fino agli ultimi mesi e ti scrivo l'
      ultima lettera.Mi sembra tutto così strano! Domenica ho messo
      un punto alle mie poesie e adesso - rimesse in ordine - i
      manoscritti sono impacchettati e pronti per essere sottoposti
      a revisione... Vedi, come va...Ti invio le mie ultime dieci poesie
      e con violenza mi costringo a non scrivere altro per ora.
      Voglio vedere se è giusto il pessimismo di Blaumanis ( famoso
      scrittore lettone ), secondo il quale i lettoni non riescono
     proprio ad astenersi dallo scrivere poesie.Naturalmente, questi
     sono tutti frammenti, impressioni, lampi perchè, per poter 
    avere qualcosa di più alto, prima di tutto devo riprendermi,
    recuperare e riorientarmi dal punto di vista emozionale. Troppo
    radicati questi stessi e solo questi sentimenti...
    Attendo forse ancora qualche notizia da te, ma non ha più senso
    che io ti scriva ancora, dato che potrei arrivare insieme alla
    lettera stessa o che potrei portartela io stesso.
    Allora tieni duro, contiamo i giorni e aspettiamo.
    Con tanti, tanti, tanti baci e saluti per tutti !   (...)




               Knuts  Skujenieks    da          Un seme nella neve      



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