martedì 14 aprile 2020

RENE CHAR E LA POESIA



                                         Non apparteniamo a nessuno…



Non apparteniamo a nessuno, se non al lampo
di quella lampada ignota, inaccessibile,
che tiene svegli il nostro coraggio e il silenzio.


                                                  ***

Siamo divisi tra la brama di conoscere
e la disperazione di aver conosciuto.
La spina non rinuncia al suo morso,
noi alla nostra speranza.


                                                    ***

I raccolti più puri hanno radici in un suolo
che non esiste. Eliminata la gratitudine,
siamo debitori solo della primavera.


                                                 ***

Bandita dai nostri occhi, la luce si è nascosta
da qualche parte nelle nostre ossa. La scacciamo
a nostra volta, per restituirle la corona.


                                               ***

Amo
l'uomo incerto dei suoi fini.
Come lo è - in Aprile - l'albero da frutto.


                                           ***

Ancora una volta sei il lume
dove s'inabissano le tenebre
intorno a un nuovo insorto -.
Tu, sotto la sferza che incrudelisce,
al tuo piangente chiarore.


                                           ***

L'arpa breve dei larici
sullo sperone muschioso di lastre in germe
- fronte delle foreste dove frange la nuvola -
contrappunto del vuoto nel quale credo.


                                      ***

Chi ripristinerà intorno a noi quell'immensità
e quella densità realmente nate per noi e che, da ogni parte,
umanamente ci lambiscono?



                                        René Char   


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