giovedì 9 aprile 2020

IL TRADIMENTO DI GIUDA 4


FORSE GIUDA NON AVEVA CALCOLATO QUANTO LONTANO POTEVA ARRIVARE IL SUO GESTO


(…) Vale poco una coscienza, o miei cari fratelli : trenta denari. E
       qualche volta ci vendiamo anche per meno di trenta denari.
      Ecco i nostri guadagni, per cui voi sentite catalogare Giuda
      come un pessimo affarista. C'è qualcuno che crede di aver fatto
      un affare vendendo Cristo, rinnegando Cristo, mettendosi dalla
      parte dei nemici. Crede di aver guadagnato un posto, un po' di
      lavoro, una certa stima, una certa considerazione tra certi
      amici i quali godono di poter portare via il meglio che c'è nella
      coscienza di qualche loro compagno.Ecco, vedete il guadagno?
      Trenta denari. Che cosa diventano questi trenta denari? Ad un
      certo momento voi vedete un uomo, Giuda - siamo nella
      giornata di domani - quando  il Cristo sta per essere
      condannato a morte.
      Forse lui non avrebbe immaginato che il suo tradimento
      arrivasse tanto lontano. Quando ha sentito il " Crucifige ",
      quando l'ha visto percosso a morte nell'atrio di Pilato, il
      traditore trova un gesto, un grande gesto. Va' dov'erano ancora
      radunati i capi del popolo, quelli che l'avevano comperato,
      quelli da cui si era lasciato comperare. Ha in mano la borsa:
      prende i trenta denari, glieli butta : " Prendete, è il prezzo del
      sangue di Cristo ! ". Una rivelazione di fede : aveva misurato
      la gravità del suo misfatto. Non contavano più questi denari.
      Aveva fatto tanti calcoli su questi denari. Il denaro. Trenta
      denari. Che cosa importa della coscienza? Che cosa importa
      essere cristiani? Che cosa importa di Dio? Dio non lo si vede,
      Dio non ci dà da mangiare, Dio non ci fa divertire, Dio non dà
      la ragione della nostra vita. I trenta denari. E non abbiamo la
      forza di tenerli nelle mani. E se ne vanno, perché dove la
      coscienza non è tranquilla,anche il denaro diventa un tormento.
      C'è un gesto che denota una grandezza umana : glieli butta là.
      Credete voi che quella gente abbia capito qualche cosa ? Li
      raccolgono e dicono : " Poiché hanno del sangue, li mettiamo
      in disparte. Compreremo un po' di terra e ne faremo un
      cimitero per i forestieri che muoiono durante la Pasqua e le
      altre feste grandi del nostro popolo." Così la scena cambia,
      domani sera, quando si scoprirà la croce e voi vedrete che ci
      sono due patiboli : c'è la croce di Cristo e c'è un albero dove il
      traditore si è impiccato.   (continua ).




               Don Primo  Mazzolari


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