VICINI ALLA MORTE
La sento sempre, adesso, una pressione
stabile, continua, su tutto il mio corpo,come stessi dentro una pressa per i fiori.
Aspetto lo squillo del telefono,
lo diranno, e io non sarò pronta,
non ho nessun posto preparato,
non so che cosa gli succederà
o dove lo metteranno.Ho sempre pensato
che per lui avevo una salvezza, nascosta
persino a me stessa dentro il petto.
Ma quando il telefono squillerà,
non so chi sarà - allora -
o dove starà. Non ho nulla per lui,
nessuna rete di salvataggio,
nessun paradiso dove possa cadere
- mi ha insegnato soltanto
la terra, la notte, il sonno,
il corpo maschile nella sua bellezza e paura,
ha preparato il paesaggio perchè io possa
percorrerlo per andare da lui,
e da lui andrò e glielo restituirò,
quello che lui mi ha donato io gli donerò,
la terra, la notte, il sonno, la bellezza, la paura.
Sharon Olds
DIECI ANNI
Nel frattempo tutto è cambiato:
dieci anni sono un evo.
Ma per i sentimenti molto meno.
***
BACI
Ero bambino
che ho imparato a comprendere
la malattia
e cosa succede quando si muore:
la morte si prende le gambe
e poi la testa,
o solo la testa; e quando accade
l'anziano è crudele
e grida.
Prima di finire ospite di amici,
è quello il sottofondo
in cui mi addormentavo.
Con lenti, narcotici baci
mia madre sapeva sottrarmi
ai rantoli e alle agonie.
Ogni volta che di notte un degente
grida al fondo della corsia
sento il sonno dei baci di mia madre.
***
TRACCE
Si fà carico della morte
e della malattia,
custode dell'anziano alla deriva.
La morte le appartiene,
l'ha avuta in esclusiva e non la cede.
Non esiste abitudine a un malato
che scende come sabbia fra le dita;
si insinuano ovunque i granelli
di affetti nati per sparire.
Ricominciare sempre,
ripetere ogni volta la salita,
non farsi affossare dal peso
della discesa.
Intorno non ci sono i muri asettici
di un ospedale,
ma le loro case,
le tracce di vite in declino
e di chi le accompagna.
***
TEMPI E MODI
Il quando dipende
dalla zona interessata
e dalla presenza eventuale
di altre patologie;
il come
da altri elementi quali freddo, sonno,
ritiro psichico e inappetenza,
sguardo rivolto a una fonte di luce;
il dopo
prevede si constatino il respiro,
l'attività cardiaca
e neuromuscolare.
Coperto il corpo, infine
si scrive quel che manca
nella cartella clinica.
Per chiuderla.
***
REATTORE
Nelle lenzuola di piaghe e di pelle
disciolta,
stravolto dal contatto con il male,
pregava di non uccidere i gatti
nè altri domestici animali.
Avremmo voluto abbracciarlo,
ma solo ci era dato da un oblò
ascoltare un minuto il suo delirio
dietro il baldacchino di nylon.
Non sapevamo niente;
altro non c'era da sapere.
Sebastiano Gatto da Voci dal fondo
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