sabato 25 aprile 2020

RESISTENZE




               Forse sarebbe stato meglio chiamare " un  muto bisogno di decenza "...


( Nel libro ) sono raccontate le avventure drammatiche di quei partigiani ebrei polacchi che risposero colpo su colpo a chi tentò di sterminarli. Dalle foreste della Russia Bianca attraverso incontri, separazioni, battaglie; stretti da vincoli fraterni e da passioni contrastate, i protagonisti di questa interminabile epopea percorrono la Polonia e la Germania e raggiungono tra molte peripezie le vie della vecchia Milano. 



(...)Eppure sentiva che non avrebbe potuto continuare a vivere 
     così. Qualcosa nelle parole e nei gesti dell'usbeco gli aveva
     fatto intuire che lui, sui partigiani dei boschi, ne sapeva di più
     di quanto volesse far apparire. Qualcosa sapeva, e Mendel
     sentiva in fondo all'anima, in un angolo mal esplorato dell'
     anima, una spinta, uno stimolo, come una molla compressa :
     una cosa da fare, da fare subito, in quello stesso giorno la cui
     luce già lo aveva stappato al sonno del samogòn. Doveva
     sentire dall'usbeco dove stavano e chi erano queste bande, e
     doveva decidere. Doveva scegliere, e la scelta era difficile: da
     una parte c'era la sua stanchezza vecchia di mille anni, la sua
     paura, il ribrezzo delle armi che pure aveva sepolte e portate
     con sé ; dall'altra c'era poco. C'era quella piccola molla 
     compressa, che forse era quella che sulla Pravda veniva
     chiamato " il senso dell'onore e del dovere", ma che forse
    sarebbe stato più appropriato descrivere come un muto bisogno
    di decenza .  (...)



                 Primo Levi   da     Se non ora, quando ?

2 commenti:

  1. Il dramma non è il colore della casacca, ma le ragioni che si trovano per assassinare fratelli.

    RispondiElimina
  2. Hai ragione.
    E la storia è cominciata molto presto: Vedi Abele e Caino.

    Grazie.

    RispondiElimina