domenica 19 aprile 2020

SPERANZA E PERSEVERANZA 5



(...) Per perseveranza possiamo quindi intendere quel modo d'agire
       caratterizzato dalla persistenza nel tempo dalla tenuta che può
       essere variamente motivata : vuoi la fedeltà ad un'idea fino al
       suo adempimento, vuoi - più quotidianamente - l'assiduità ad
    compito e altro ancora.Ma perché resistere e non abbandonare?
    Questo è possibile se si crede così tanto in qualcosa da
    impegnarsi per essa, nonostante tutto e contro ogni difficoltà. La
    perseveranza, dunque, è motivata da una fede o in ogni modo da
    una convinzione forte, e poco importa se di natura religiosa,
    ideale oppure relativa alle cose di ogni giorno. Si può essere
   perseveranti negli studi fino a che gli obiettivi che ci si è proposti
   siano stati raggiunti,o nel portare a termine - costi quel che costi-
   un progetto che magari per interposte ragioni siamo stati costretti
   a differire. E' poi necessario perseverare per perseguire un
   proprio ideale d'eccellenza e più ancora per realizzare
   compiutamente un proprio modello di vita. E qui, senza capacità
   di tenuta, si manca di sicuro il bersaglio.
   La perseveranza esige poi un più alto impegno se si lotta per
   qualcosa che va oltre i nostri desideri individuali e riguarda le
   sorti comuni, quelle che possiamo chiamare le grandi speranze -
   ad esempio una società giusta - e che non possiamo di certo
   perseguire da soli, ma per le quali è necessario aderire e farsi
   parte di imprese collettive. In questi casi persevera solo chi
   fortemente crede non tanto al realizzarsi delle speranze ( o non
   solo ), ma all'obbligo morale di operare per esse comunque,
   perché è giusto.D'altra parte questa è la via più probabile perché
   le speranze trovino davvero una realizzazione. Persevera ,
   dunque, chi continua a lottare per un'idea, anche quando le
   smentite della Storia spingono ad abbandonarla. E lo fa perché
   i fallimenti non sono sufficienti ad intaccare la bontà del fine, e
   meno che mai a persuadere che sia veramente irrealizzabile. Ci
   si può sempre porre la domanda : non si realizza perché di per sé
   impossibile o perché la fitta trama degli egoismi ancora a tutt'
   oggi li irretisce ? Ma questa è una ragione di più per tenere il
   campo e perseverare.  (…)



            Salvatore  Natoli    da     Perseveranza



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