venerdì 13 settembre 2019

VITA BREVIS ( Introduzione )



Un inno alla vita e all'amore terreno, ma anche un canto di dolore e di disperazione. E' questo il senso della lunga lettera indirizzata ad Aurelio Agostino, il grande Padre della Chiesa, vissuto nel IV secolo d.C., da Flora Emilia, sua ex amante e madre del suo unico figlio. Una lettera mai venuta  alla luce fino al 1995, quando Jostein Gaarder, spulciando tra gli scaffali di una vecchia libreria antiquaria di Buenos Aires, non si imbatte nel prezioso codice. Un ritrovamento importante poiché, attraverso le struggenti parole di Floria, prende forma una figura appena accennata nelle celebri Confessioni ed emergono i tratti di quell'unione felice.
Dalla voce di Flora scaturisce così  un racconto accorato e commovente, ironico fino al sarcasmo, ma vibrante ancora di tenerezza e desiderio in cui una donna, ferita nel proprio orgoglio e nell'identità di madre - ma non rassegnata - si ribella alla perdita del proprio uomo, ponendo a lui, a se stessa e a noi le eterne domande sul divino, la natura umana e il significato dell'amore.



                                         ( f. )


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