domenica 8 settembre 2019

OH, MA' ! ( Storia di Michael, ragazzo difficile ) 2


Corato, 20 Novembre 2017

(…) "Carissimo figlio mio,l'altra mattina ho fatto qualcosa che una
         madre non vorrebbe e non dovrebbe mai fare: ho tradito la
         cieca fiducia che tu da 24 anni riponevi in me, consegnandoti
         nelle mani di qualcuno che di te non sa nulla, se non il tuo
         nome e le tue " bravate". E' stato un gesto necessario e
         inevitabile. Le notizie frammentarie e confuse che mi
         giungevano durante la tua assurda latitanza, mi trafiggevano
         il cuore, e purtroppo non avevo modo di poterti raggiungere,
         aiutarti a ragionare e a trasmetterti il malessere che stavo
        vivendo.Ciò che tanto mi opprimeva era il continuare la solita
        vita quotidiana che iniziava la mattina indossando quella
       " maschera " di normalità e finiva la sera quando, rientrata a
        casa, la riponevo sul comodino. Sempre attenta al telefonino,
        accertandomi che fosse carico, acceso e che non fossero
        arrivati sms che non avessi letto, ansiosa di ricevere un tuo
        cenno, una tua notizia. Nel contempo, terrorizzata quando sul
        display compariva un numero a me sconosciuto che potesse
        annunciarmi una disgrazia, un  fatale incidente, un tragico
        epilogo della tua vicenda. Il susseguirsi dei controlli durante
        il giorno e durante la notte a casa nostra, a casa di amici e
        conoscenti, non faceva altro che accentuare l'angoscia di
        saperti in pericolo, braccato da ogni forza di polizia in ogni
        luogo.Spesso leggevo negli occhi di qualcuno di loro la rabbia
        e l'accanimento  nei tuoi confronti, il loro desiderio morboso
        di volerti prendere come per aggiudicarsi " un trofeo " da
        collezionare. Quando se ne andavano, temevo che - se ti
        avessero trovato - anche solo un tuo innocente movimento,
        una innocua mossa che avresti potuto commettere, avrebbe
        potuto scatenare una loro reazione tragica e sproporzionata,
        decretando un drammatico finale.
        Anni fa morì un tuo carissimo amico, un fratello per te.
        Ricordo chiaramente le parole che sua madre mi sussurrò
        quando mi avvicinai a porgerle le condoglianze: " Daniela,
        avrei preferito andare in carcere a fargli visita tutta per tutta
        la vita - almeno avrei potuto vederlo , abbracciarlo e parlargli
        ancora… Tu sei fortunata ! ". Il non sapere dove stavi, dove
        dormivi, chi potevi incontrare durante il tuo " oscuro "
        cammino, mi logorava da mesi. Non c'era più pace nel mio
        cuore e nella mia testa… ero una candela la cui fiamma si
        stava spegnendo giorno dopo giorno, ora dopo ora.
        Quella mattina ti eri accorto che qualcosa non andava. Forse
        leggevi nei miei movimenti l'ansia e l'angoscia che mi
        rendevano incerta e timorosa. Mentre mi avvicinavo a te, i
        nostri occhi erano immersi gli uni negli altri, quasi a
        fondersi in un unico sguardo e io mi sentivo come Giuda che
        tradì suo fratello… Ho abbassato il capo e ti ho consegnato a
        chi ti stava cercando da troppo tempo. Volevo morire, ma mi
        convincevo sempre più di aver fatto la cosa giusta. E poi, il
        Comandante mi aveva dato la sua parola: niente violenza.
        Massima discrezione e rispetto dei tuoi e dei miei diritti di
        madre. Parola mantenuta !
        Anche tu, d'altronde, hai dimostrato maturità, saggezza e
        rispetto del momento così difficile e inaspettato. Mentre ti
        circondavano e ti inducevano a mantenere la calma, io ti
        chiedevo perdono per quello che avevo fatto. Tu cercavi i miei
        occhi e io, con la morte nel cuore, cercavo i tuoi…
        Più volte hai ripetuto che mi avresti odiata per il resto della
        tua vita.
        Odiami, ragazzo mio,odiami finchè vorrai… Io - al contrario -
        continuerò ad amarti con la stessa intensità di sempre e
        anche di più. Un giorno ammetterai che - in cuor tuo -  era ciò
        che volevi anche tu: porre fine a questo supplizio.
        Forse mi vorrai incontrare e io avrò la conferma di essere 
        una madre " fortunata " perché potrò ancora vederti,
        abbracciarti e parlarti…

   
                                           Tua madre   "    (…)


          Daniela  Manzitti  da   Oh, Ma'!  ( Storia di Michael, ragazzo difficile )

 

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