domenica 8 settembre 2019

OH, MA' ! ( Storia di Michael, ragazzo difficile ) 3



                        
                                        Giudici… uomini di Legge…


Corato, 4 Luglio 2018

(…)" Ill.mi Magistrati,non so se la disperazione che provo oggi sia 
      superiore a quella che provai il giorno che feci arrestare mio
      figlio Michael, ma è comunque devastante. Mi rivolgo a Voi,
      che disponete della vita e della morte di coloro che passano
      nelle vostre aule.
      Qualche giorno fa, ci è passato mio figlio e,con tanta freddezza
      e disumanità, avete deciso che il percorso per ricostruire la sua
      vita dovesse essere interrotto perché " qualcuno ha fatto il suo
      nome ", coinvolgendolo in una brutta storia ancora tutta da
      chiarire e da definire.
    Lo avete estrapolato da quel luogo a cui si era affidato con tanta
    buona volontà e lo avete ricatapultato in un mondo che neanche
    Voi - in realtà - conoscete. E' vero, è un ragazzo che, annebbiato
    dagli stupefacenti, ha commesso atti deplorevoli, ma è lo stesso
    ragazzo che, con una forte volontà, ha deciso di diventare un
    buon padre per il suo bambino.
    Me lo avete rinchiuso in un carcere di massima sicurezza, che
    solo a definirlo, mi si aggroviglia l'animo. Stamattina l'ho
    incontrato: aveva gli occhi che brillavano di un pianto soffocato
    e mi ha solo detto : " Oh, Ma', questa volta mi hanno proprio
    inguaiato; da qui non esco più! ".
    Ho provato a trattenere le lacrime,ma non era possibile:il dolore
    era troppo forte… Me lo avete ributtato nella fossa dei leoni,
    senza tener conto della trasformazione che stava avvenendo in
    lui, annullando completamente ciò che in questi mesi è stato
    fatto con la sua pronta collaborazione.
    Molti attribuiscono il suo comportamento a una mancanza di
    educazione; io non condivido, ma oggi sono qui a dirvi: allora
    condannate me, perché non ho avuto abbastanza tempo per
    stargli vicino… perché l'amore che gli potevo dare era un amore
    veloce, un amore che si esprimeva con i rimproveri, le
    raccomandazioni, le punizioni; non era un amore fatto di baci e
    abbracci come avrebbe dovuto essere, non c'era tempo per
    queste smancerie… Punite me, illustri Magistrati, perché una
    madre che non ha tempo di dare amore a un figlio è una madre
    inetta, una madre indegna di essere chiamata così… E poi,
    augurate a voi stessi, illustri Giudici, di non cadere mai nelle
    mani della" Vostra giustizia",quella fatta di uomini che si ergono
    a Dei,decretando inesorabilmente l'inizio e la fine di un'esistenza
    In quello stesso istante, anche Voi, che di tante vite avete
    disposto, diventereste un numero di protocollo, e la Vostra vita e
    quella dei Vostri cari non varrebbe più di quella di mio figlio e
    della nostra. Spero di non dovermi mai pentire di aver fatto
    arrestare il mio amatissimo figlio, quell'ultimo giorno di un
    Ottobre qualunque. ".  (…)



         Daniela  Manzitti   da  Oh, Ma' !  ( Storia di Michael, ragazzo difficile )



2 commenti:

  1. Di errori un genitore ne compie da stufarsi, ma i figli non sono una nostra emanazione, una nostra conseguenza diretta, una nostra appendice. Crescono, camminano e scelgono loro. Magari (o forse anche no)potessimo essere noi il bello e il brutto che sceglieranno di essere. Ma capisco il dolore di non essere riusciti a fare di più, ad essere di più. Questo lo viviamo quotidianamente. Un abbraccio virtuale ad una mamma così

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  2. Hai detto bene, Alberto. Il " mestiere" di genitore è il più difficile e lo si impara non su manuali perfetti, ma " sul campo".
    Ovviamente al tuo abbraccio mi unisco io e tutti i lettori che sentiranno di volerlo fare.
    In situazioni drammatiche, anche un sostegno a distanza, ma vissuto e offerto col cuore, piò aiutare grandemente.

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