mercoledì 18 settembre 2019
STACCANDO L'OMBRA DA TERRA 2
(…) Mai usare il volantino - raccomanda la dottrina - , contrastare
l'istinto; la spirale va bloccata coi pedali e col timone di coda,
l'ultimo a perdere efficienza in queste circostanze. Si può
entrare in stallo o in vite per tanti motivi:per disattenzione, per
errore, per perdita di portanza di se stessi o a causa di una
inesatta rappresentazione della propria posizione, magari in
rapporto alla posizione degli altri, oppure per essersi
concentrati su un solo aspetto delle cose, ricavando da quello
ogni immagine, ogni significato, ogni sentiero; anche nella vita
ci sono momenti di emergenza in cui l'istinto preme per
reazioni immediate e risolutive, momenti di stallo in cui
cerchiamo ancora di salire e di tenerci dritti in quota, e invece
l'unica via d'uscita sarebbe lasciarsi scivolare, momenti in cui
fissiamo le cose frontalmente e puntiamo dritti al loro cuore,
mentre l'unica traiettoria ragionevole sarebbe quella eccentrica
che porta verso il margine, seguirla con delicatezza lungo il
bordo senza fuoriuscirne, e momenti in cui precipitando in vite
muoviamo disperatamente ogni comando, e così ci avvitiamo
sempre più. E tu - Bruno - naturalmente, suggeriresti manovre
" anti istintive ", ma non è detto che uno riesca fare sempre il
contrario, né che voglia veramente uscirne, nella vita; istinto e
non - istinto possono essere intrecciati o capovolti e il rovescio
ha un suo rovescio che non è sempre il dritto.
In effetti anche nel volo c'è una zona misteriosa, l'unica che
somiglia a tutto questo, la zona aerodinamica dove si guida per
comandi invertiti, condizioni estreme, quando i rapporti tra
velocità e potenza raggiungono una soglia oltre la quale si
passa a un regime diverso, per " comandi invertiti ", appunto, e
se vuoi salire devi spingere in basso il volantino, e se vuoi
scendere devi tirarlo a te: non è facile da capire, non è facile
accorgersi immediatamente di essere penetrati in quella zona.
Non sempre ti rendi conto che ciò che ti viene chiesto è il
contrario esatto di ciò che si vuole da te, che la domanda vera
è l'opposto della sua formulazione; in volo, se te accorgi per
tempo, puoi cavartela, ma in amore, anche se ti riuscisse di
capire presto che sei nel dominio delle " richieste invertite", e
anche se avessi la forza di invertire a tua volta le risposte e i
gesti, non ne usciresti comunque, né tu né lei: dall'amore per
domande invertite non si esce, perché azzeccare una risposta
rovesciata non rimuove comunque il dolore né l'impedimento
che ha capovolto la domanda. (…)
Daniele Del Giudice da Staccando l'ombra da terra
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