domenica 14 giugno 2020

STORIA D'AMORE 2





Tutto porta inciso il tuo nome
ogni giorno nato e consumato
il paese tutte le sue strade
le formiche in solenne processione
tutto a voce alta lo ripete
suono più veloce della luce
Anna vero nome dell'amore
nome dal sapore di fiamma
Anna che significa ossessione.


                                                  ***

Il dolore poi è arrivato
reclamato da ogni osso
a gran voce da tutte le ferite,
si aggiunga una febbre da delirio
un letto fradicio di gelo
e la tribolazione può dirsi realizzata,
tu spunti partorita da mia madre
intimidita ma più forte è il male
che mi vedi e sfiori con le dita
una vertigine sei fortissima
da tenermi stretto alla tue mani
tutto nella stanza è in balìa,
tu rimani radice nella terra
la tua forza non teme la natura,
io prego la tua bellezza
il tuo viso è la mia chiesa
il tuo corpo un vivo crocifisso
ti prego accogli il mio delirio
toglimi questa febbre bestia
un miracolo ti sbocci dalle labbra.


                                                ***

La caccia all'uomo è cominciata
mastico terra dietro le tue tracce
sono un mastino mai arretro,
ogni giorno fiuto il Tuo odore
quando l'amore mi sorride
e il ventaglio delle mani
allarga sul mio viso
allora accelero la corsa
allo stremo frullano le gambe.
Ti sfioro e quell'istante
è pace ristabilita sulla terra,
passare nella cruna della morte
diventa di colpo naturale,
ma la velocità è una Tua invenzione
senza fatica Ti riallontani
Ti perdo e la solitudine mi uccide.
Non sono il primo non sarò l'ultimo
faccio parte di una stirpe
devota a una missione senza fine,
cacciarti per poterti amare.


                                                   ***

Amare nella lingua della luce
io non sapevo
poi tu a passo immacolato
guerriera rintanata nel piumino
hai bussato alla mia vita
ed ecco fatta la rivoluzione
d'amore innalzato ad altro amore
di parole esplose di significato,
cammino consumato dalla gioia
niente al mondo mi è straniero
da stonato canto agli animali
ai vicini che mi pensano ubriaco
un ballo dedicato ai tuoi fiori
ai colori una storta piroetta,
tutto ha il vestito della festa
anche l'eterno s'improvvisa ballerino.


                                                 ***

Primo Dicembre novantatré
bellezza scoperta mai del tutto
il dono cresce ti trasforma
ti vedrò donna farti madre
eterna ragazza negli anni.
Presto saremo io e te
davanti al Dio dei secoli
per prometterci nei giorni
in ricchezza e malattia
nella povertà gloriosa dei corpi,
sarà la nostra un'alleanza 
coniugata al passo dei pianeti
alla rosa più rosa della terra.
Alla storia daremo nuova carne
il tamburo nel mio petto
camminerà sulle tue gambe ballerine,
sarà un figlio la somma di tutto,
il suo sangue il nostro bacio perfetto.


                                             ***

1 Dicembre 2013

 (...) Caro Gabriele,

a distanza di vent'anni riesco finalmente a guardare il tuo ricordo, a fissare nella mente il tuo viso, il tuo sguardo, senza sentire la voglia di scappare via lontana. Ricordo tutto di quel primo dicembre, il giacchetto che portavi sempre, perchè lo amavo io quando te lo vedevo addosso, ricordo la felpa armata di teschio che comprammo assieme, tu di spalle verso il portone di casa.
E quel sorriso, l'ultimo prima di uscire.
Poi il tempo è rotolato via, il vecchio millennio ha lasciato spazio al nuovo, quanti significati prendeva nella tua immaginazione questo passaggio, ne parlavi come di un evento unico, epocale,e noi eravamo i fortunati a poterlo vivere. Altri anni sono arrivati, e poi ancora e ancora.
Sono venuti ragazzi. Uomini. Sono venuti e andati, tanti qualcosa hanno lasciato, tanti altri hanno preso senza dare niente.
Ma non c'è rancore, né ripianto, la vita trascorre con i suoi dispiaceri e i suoi premi, quello che conta è vedere le cose nella loro reale grandezza, e la reale grandezza delle cose è enorme, questa è la lezione che mi hai lasciato, lasciarsi catturare dall'enormità di tutto, anche del dolore.
Tu mi hai presa, io mi sono fatta prendere, dalla tua vitalità innamorata, dai tuoi occhi sempre cercatori, di me, del mondo, le tue esagerazioni, i tuoi discorsi su tutto.
Ti serviva poco, talmente poco per convincermi.
Gabriele fra poco farà sei anni, il padre è uno di quelli passati pensando di non dare nulla, invece ha lasciato tutto.
Gabriele non porta solo il tuo nome, tu e lui vi somigliate tanto, il suo stupore è il tuo, il tuo sorriso è il suo, e gli occhi le mani l'attaccatura dei capelli. Non so come , nemmeno m'interessa, ma il mistero che mi hai insegnato a sorvegliare ha lavorato come suo uso. In segreto.

Manca poco.

                                                  Anna  (...)



                Daniele Mencarelli   da   Storia d'amore
                          


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