lunedì 15 giugno 2020

REQUIEM PER FRANCISCO




                              La vita ti fu greve , amico mio. Dormi in pace, là dove sei...


LASCIA LA PORTA APERTA

Lascia la tua porta aperta.
Che le parole entrino
come un arco tessuto dai cipressi,
un po' più leggeri
dell'ineludibile vita.
Lontano è il porto
dove le barche di ebano
riposano con tristezza.
Poco m'importa arrivare a loro,
perché lungo è l'abbraccio con la notte
e breve la speranza con la terra.
Dovunque io vada
il mare mi scaglia da tutte le parti,
un'altra alba dove l'immaginazione
non può trasformare il fango
in vasellame per immagazzinare ricordi.
Mi stanco di svegliarmi,
la luce i ferisce quando vedere non voglio:
il viaggio a Itaca nulla mi offre.
Se ci fosse almeno un po' di vino
per ubriacare i giorni che ci restano
                 ubriacare i giorni che ci restano
                                    che ci restano.


                                        ***

QUALCUNO ENTRA NELLA MORTE AD OCCHI APERTI

Lasciatemi pulire questa ferita:
appesta il io corpo;
lasciatemi asciugare con la mia vecchia camicia di forza
le duttili pareti dove si frantumano i miei sogni.

Per favore, quando me ne andrò,
non chiudetemi gli occhi,
non truccatemi il volto come un cadavere
che finge di essere vivo,
non mascheratemi con abito e cravatta
perché la morte non compra etichette,
non mi vestite di onore: non ne ho bisogno,
non mi mettete bavagli sulla bocca
né cotone nel naso;
non mi lasciate privo di sensi.

Per favore, vi prego,
non mi lasciate andare con questo peso
che mi obbliga a guardare verso il basso.


                                                   ***

PROCESSO PER DIMENTICARE DIO

A nulla ti servirà, Andrés,
separare le dita nell'aria
spezzarti le unghie contro la parete
o guardare un'ultima volta
verso l'oscura strada
sapendo che non c'è nulla
che nessuno ti aspetta
che non mancherai a nessuno
in questo futile teatro.

La tua memoria Andrés
sono bianche pelli tese
con sale in un immenso patio.


                                                   ***

QUALCUNO PRONUNCIA IL MIO NOME

Quando Andrés dice
che cammino smarrito, volando,
come se fossi tra le nuvole,
vado di corsa a rimproverarlo,
ma non incontro nessuno
qui sotto.


                                                    ***

QUALCUNO SENTE ODORE DI MORTE

La cosa terribile quando qualcuno parte
è afferrarsi nuovamente 
ai mostri vuoti.

Questa sera Andrés è rimasto attaccato
alla sua vecchia sedia di legno,
a quest'ora la solitudine ha iniziato
a mangiargli i piedi.

Andrés resta nella sua sedia
sa che la morte arriverà
e lascerà gli occhi
affinché lui possa seguirla.



          Francisco Ruiz  Udiel   da   Qualcuno mi vede piangere nel sogno



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