Egon Schiele ( L' abbraccio )
Nel lembo
di Capri a Ponente
scoprimmo
una piccola grotta deserta,
e dentro
quel vuoto in due
profondammo
interamente
lasciando
che i corpi abbandonassero
la loro
solitudine.
Guizzarono
via in un momento
tutti i
pesci dentro di noi.
Ai veri
pesci fu indifferente,
non
turbavamo la loro intima vita.
Languidamente
scivolavamo
intorno a
loro effondendo
bollicine,
piccoli bianchi
palloncini
che aleggiavano
fino al
sole, vicino alla barca
dove il
barcaiolo italiano dormiva
col
berretto calato sul viso.
Acqua così
limpida da poterci
leggere un
libro dentro,
acqua così
leggera da poterci
galleggiare
su un gomito.
Lì
giacqui come fosse un divano.
Lì
giacqui come l’Odalisque Rouge di Matisse.
L’acqua
era il mio fiore strano.
Si dipinga
una donna
senza
tunica né sciarpa
su un
lettino profondo come tomba.
Le pareti
della grotta
svariavano
il blu e tu
dicesti
“Guarda! Hai gli occhi
color
mare, guarda! Hai gli occhi
color
cielo”.
E abbassai
gli occhi
come
improvvisa vergogna.
Anne Sexton
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