mercoledì 10 giugno 2020

IL CANZONIERE DI SABA




                                                      Amai la verità che giace al fondo...



AMAI

 Amai trite parole che uno
osava. M'incantò la rima fiore
amore,
la più antica difficile del mondo.

Amai la verità che giace al fondo,
quasi un sogno obliato, che il dolore
riscopre amica. Con paura il cuore
le si accosta, che più non l'abbandona.

Amo te che mi ascolti e la mia buona
carta lasciata al fine del mio gioco.


                                        ***

In fondo all' Adriatico selvaggio
si apriva un porto alla tua infanzia. Navi
verso lontano partivano. Bianco,
in cima al verde sovrastante colle,
dagli spalti l'antico forte, un fumo
usciva dopo un lampo e un rombo. Immenso
l'accoglieva l'azzurro, lo sperdeva
nella volta celeste. Rispondeva
guerriera nave al saluto, ancorata
al largo della tua casa che aveva
in capo al molo una rosa, la rosa
dei venti.

Era un piccolo porto, era una porta
aperta ai sogni.


                                            ***

PALLA D' ORO

Con le ali tese e il becco aperto a volte
egli prfino mi sfida... Non vede
sé, come vedo me stesso. Ed in questo 
non vedersi è la sua felicità.

Moto perpetuo non si ferma un breve
momento. Verdi radicchi, altri uccelli
che nutre involontario, il  suo panico,
sempre ha qualcosa da fare e la cosa
che fa lo prende interamente. In canto
( sia gioia o pena ) in trilli si diffonde.
Se Ciu lo chiami, il chiamato risponde.

Viene lenta la sera. Lentamente
tace, si gonfia. Fiducioso al sonno
si chiude, e in sé, come una palla d'oro.




                             Umberto Saba  da    Il Canzoniere


                                         

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