giovedì 27 febbraio 2020
L'INSOSTENIBILE BISOGNO DI AMMIRAZIONE 2
(...) L' ammirazione consiste concretamente in una sorta di
aggancio visivo, un abbordaggio reciproco degli sguardi che
si incontrano come raggi di luce nel buio:l'aggancio visivo alla
base dell'ammirazione è confrontabile con quello che si realizza
al debutto della vicenda amorosa o nella sfida satura di odio e
di bisogno di violenza radicale e immediata di due contendenti
furibondi.Lo sguardo dell'ammirazione è molto meno penetrante,
più rapido ed effimero, sfiora la mente e l'anima del ricercatore
di ammirazione, ma lambisce senza penetrare, non modifica e
non nutre, è solo un segnale, un timbro che certifica l'esistenza e
la sua relativa dignità di accesso allo spazio sociale. Da quel
momento essere lì e partecipare al lavoro, allo studio, al gioco o
alla guerra è praticabile, legittimo e non ha più bisogno di
convalida : ormai si fa parte della task force deputata a salvare
quello che resta del senso. Poi naturalmente sono necessarie
ulteriori convalide non solo del valore, ma soprattutto della
necessità e utilità della propria presenza, manifestazioni quali
l'applauso, che oggi si spreca perfino ai funerali oltre che ai
matrimoni, gli abbracci e le strette di mano, quelle ricche di
sottintesi che grondano approvazione e bisogno di contatto per
poter dire di aver addirittura toccato l'idolo, che era lì a portata
non solo di sguardo, ma anche di mano.
Questi preliminari non sono una condizione destinata a durare a
lungo, sono solo il trampolino da cui decollano altri fenomeni
cruciali perchè servono a convalidare l'evento iniziale che ha
sancito l'esistenza sociale del soggetto. Non c'entrano la stima,
l'amore, la devozione e altri stati affettivi che caratterizzano le
relazioni sociali dotate di spiccata intensità: in questo caso si
tratta solo di un'atmosfera di compiacente copresenza nel
medesimo spazio sociale, di una allusione ad una speciale,
comune appartenenza che consente di capire il valore al di là
della prestazione.E' solo un'utile premessa per potersi intendere.
(...)
Gustavo Pietropolli Charmet da L' insostenibile bisogno di ammirazione
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