domenica 16 febbraio 2020

LE NUOVE MELANCONIE 2




(...) E' questo un tratto davvero contemporaneo: la nuova
      melanconia scaturisce non dall'assenza o dalla perdita dell'
      oggetto, come avveniva nella melanconia freudiana, ma dalla
      presenza  iper- presente dell'oggetto. Se il fallimento dell'
     elaborazione del lutto obbligava il melanconico a sperimentare
     l'adesività dell'oggetto in quanto assente - l'assenza dell'oggetto
     è per il soggetto melanconico sempre presente -, le nuove
     melanconie vivono l'assenza dell'oggetto come insopportabile,
     impossibile da elaborare, incollandosi quindi alla presenza di
     un oggetto che ripara il soggetto dal rischio della perdita
     sottraendolo all'esperienza dell'assenza. Il loro nucleo è 
     autistico non nel senso delle psicosi infantili, ma in quello del
     ritiro regressivo della libido dal mondo: la vita si ritrae dalla
     vita, la libido regredisce e il soggetto si introverte su se stesso.
    Si tratta di una tendenza alla chiusura che definisce in generale
    la spinta oggi dominante non solo nel campo strettamente
    clinico ( anoressie, dipendenze, isolamento, ritiro dai legami,
    depressioni ),ma in quello più apertamente sociale che ha ormai
    configurato un nuovo volto del discorso del capitalista.
    Esaurita l'enfasi esaltata neo- liberale della globalizzazione,
    emergono tendenze apertamente reazionarie e involutive che
    glorificano il muro: nazionalismo, sovranismo illiberale,
    chiusura identitaria.    (...)



 Massimo  Recalcati  da  Le nuove malinconie ( Destini del desiderio nel tempo ipermoderno )

           

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