domenica 23 febbraio 2020
IL LAMENTO DEI MORTI 1
QUINTA CONVERSAZIONE
James Hillman
Il Libro rosso è importante anche per quanti ne ignorano l'importanza. E' un'icona. Per come la vedo io, riorganizza o decostruisce o cambia - in qualsiasi modo la si metta - l'idea del personale profondo. La soggettività profonda. A conti fatti, in questo libro il personale profondo non è la vita personale, l'infanzia, il trauma, la famiglia : nelle profondità, Jung non incontra niente di tutto ciò. Incontra la storia umana. Incontra le figure, incontra l'immaginazione, ed è questo il personale profondo, che libera me - o chiunque altro - dall'introspezione costante, dal cercare di capire che cosa non va in me, perchè mi sono evoluto in questo modo, qual è la mia personalità, qual è il mio trauma. E' la malattia introspettiva degli ultimi cento anni : Cogito ergo sum " penso, dunque sono", il pensiero introspettivo mi porta a ciò che sono. No. Si scopre invece che nelle profondità c'è la storia umana, e figure, creature, scene, paesaggi, voci, insegnamenti, un mondo straordinario: questo è il profondo della personalità, e fà sì che io non sia più spicologico. Non sono più intrappolato nei cento anni della psicologia occidentale.
Sonu Shamdasani
Jung si imbatte in un flusso di immagini e incontra la memoria collettiva e la fantasia. Non la mamoria personale. Una dimensione mnemonica c'è, ma è la memoria collettiva ad essere animata, ad avere un ruolo cruciale. Jung si trova costretto ad affrontare diatribe come quella fra il cristiano e il pagano, per poi vedere come la sua stessa vita non è esclusa da tutto ciò, ma non si fonda più sui realia, sui personalia. Sono le immagini a modellarla.
J.H.
Siamo " tenuti in vita " dalle immagini, come si diceva.
SS.
Jung se ne rende conto allora. Esistono poteri che si muovono nelle sue profondità
J.H.
Il personale profondo.
SS.
Non si potrebbe immaginare un libro meno freudiano di così. Quella struttura viene completamente smantellata.
J.H.
Eppure è la struttura che ha dominato gli ultimi cento anni. Abbiamo avuto un secolo di psicoterapia basata sull'introspezione. Invece il Libro rosso non è introspettivo, è un racconto, un récit- come lo intendeva Corbin - una sorta di viaggio visionario in un mondo di scene, di luoghi, di persone, di figure. E non è raggiungibile mediante l'introspezione.
James Hillman & Sonu Shamdasani da Il lamento dei morti
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