sabato 8 maggio 2021

GLI ANTENATI DI PAVESE



                                                            Grant  Wood - American gothic




Stupefatto del mondo mi giunse un'età

che tiravo dei pugni nell'aria e piangevo da solo.

Ascoltare i discorsi di uomini e donne

non sapendo rispondere, è poca allegria.

Ma anche questa è passata: non sono più solo

e, se non so rispondere, so farne a meno.

Ho trovato compagni trovando me stesso.


Ho scoperto che, prima di nascere, sono vissuto

sempre in uomini saldi, signori di sé,

e nessuno sapeva rispondere e tutti erano calmi.

Due cognati hanno aperto un negozio - la prima fortuna

della nostra famiglia - e l'estraneo era serio,

calcolante, spietato, meschino : una donna.

L' altro, il nostro, in negozio leggeva romanzi

- in paese era molto - e i clienti che entravano

si sentivano rispondere a brevi parole

che lo zucchero no, il solfato neppure,

che era tutto esaurito. E' accaduto più tardi

che quest'ultimo ha dato una mano al cognato fallito.

A pensar questa gente mi sento più forte

che a guardare lo specchio gonfiando le spalle

e atteggiando le labbra a un sorriso solenne.

E' vissuto un mio nonno, remoto nei tempi,

che si fece truffare da un suo contadino

e allora zappò lui le vigne - d'estate -

per vedere un lavoro ben fatto. Così

sono sempre vissuto e ho sempre tenuto

una faccia sicura e pagato di meno.


E le donne non contano nella famiglia.

Voglio dire, le donne da noi stanno in casa

e ci mettono al mondo e non dicono nulla

e non contano nulla e non le ricordiamo.

Ogni donna c'infonde nel sangue qualcosa di nuovo,

ma s'annullano tutte nell'opera e noi,

rinnovati così, siamo i soli a durare.

Siamo pieni di vizi, di ticchi e di orrori

- noi, gli uomini, i padri - qualcuno si è ucciso,

ma una sola vergogna non ci ha mai toccato,

non saremo mai donne, mai ombre a nessuno.


Ho trovato una terra trovando i compagni,

una terra cattiva, dov'è un privilegio

non far nulla, pensando al futuro.

Perché il solo lavoro non basta a me e ai miei;

noi sappiamo schiantarci, ma il sogno più grande

dei miei padri fu sempre un far nulla da bravi.

Siamo nati per girovagare su queste colline,

senza donne, e le mani tenercele dietro la schiena.




                    Cesare  Pavese     da      Lavorare  stanca



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