domenica 2 maggio 2021

SULL' ORLO DELL' ABISSO, SULL' ORLO DELL' AMORE

 


                                                   Ho cominciato a sognare la vecchiaia...



Chi legge per la prima volta le poesie di questa  poeta sarajevese, avrebbe bisogno di qualche spiegazione : il suo fiero nome " Vojka " in italiano significa " guerriera", ma il lettore dei suoi versi si accorge subito che lei è una donna balcanica di mondo e pacifista. Nel " Libro dei morti Smiljanic " non tace i crimini del passato nella storia della propria famiglia d'origine - ma non per odiare o gridare vendetta : nel turbine della storia essi sono scomparsi: le fotografie, i loro volti, i vestiti e il loro nome, tracciano la via che porta a lei, Vojka. La sua peculiare intelligenza emotiva le permette di costruire un elenco poetico e genealogico allo stesso tempo, fatto di nomi femminili e maschili, ognuno dei quali è un " omen", un segno indelebile che rispecchia la microsfera familiare e la storia balcanica, che di quei nomi si è - più o meno impietosamente - appropriata .




LA PORTINAIA VERA


Credevamo che una volta diventati vecchi

saremmo andati a Trebinje:

avremmo preso in affitto una mansarda o un'antica casa di pietra

e ogni benedetta mattina

saremmo scesi a Dubrovnik

a sorseggiare vino e a misurare il tempo

dei campanili ragusei.

Verso sera saremmo tornati a Trebinje

stanchi della luce,

avremmo acceso il fuoco e mangiato il sir iz mjeha *

con la focaccia nera.

Ma siamo diventati poveri

e inoltre non ci siamo più.

Da sola andare a Trebinje

anche se della stessa religione direbbero che non sono

pura

come la portinaia Vera a Belgrado

quando venivano a cercare gli Smilianjc

diceva

" Sono quei turchi del terzo piano".

E per questo ho deciso di invecchiare 

a Curzola :

ho preso in affitto una vecchia casa di pietra,

l'ho riempita di olio d'oliva e di piante aromatiche,

ci ho piantato nove filari di fagioli

e ho cominciato la sognata vecchiaia.

Intorno vicini tranquilli

gli stessi d'estate e d'inverno

il lieve profumo di legna bruciata

e di una passita dalle vecchie cantine.

Tutto andava bene finché un tranquillo vicino

non mi si è parato davanti

e rosso in faccia di giustificata

rabbia

ha detto :

" Questa non è la tua Bosnia.

Questa è legittima

terra croata ".


* formaggio conservato nella pelle di pecora



                                      ***


LO STESSO SOGNO


Alle due estremità del mondo

lo stesso sogno

il tuo e il mio

e appartiene a qualcun altro

eppure ci troviamo

davanti al portone chiuso

le cui chiavi sono andate perse.


Bisogna accettare un'altra lingua

andarsene in un altro tempo

in un'altra terra.


Bisogna accettare la solitudine

la morte della madre

la partenza dei figli

l' assenza degli amici

l'incertezza dell'amore

e la solitudine spaventosa

DEI SOGNI

popolati di fantasmi

e arcangeli -

che appartengono a qualcun altro.



                                                   ***


LA CASA


Nella casa fredda sto seduta e

piango.

Come deridevamo le nostre madri

quando piangevano senza motivo.

Mi alzo alle quattro

talvolta alle cinque

la casa ghiacciata ha la pelle d'oca

e ringhia:

niente la può scaldare.

Invano il caffè e il pane tostato

il grande gatto nero che fa le fusa

come un tam tam di guerra.

D'estate è più facile;

puoi scendere in giardino potare le rose

così vien detto.

Ma ora non c'è scampo:

la casa gelidamente mi ride in faccia:

ci guardiamo

io taccio e anche lei tace.

Misuriamo le forze: 

quale di noi si piegherà per prima.



                                                    ***


COME FANNO GLI SPIRITI


Mi manchi.

Lo pronuncia con un sussurro sulla soglia della ex casa.

Un uomo sconsolato con le braccia abbandonate lungo il corpo

sta fermo pallido e stanco

come se non avesse dormito dall'origine del mondo.

La guarda come un abisso inesplorato

di fianco, come fanno gli spiriti, per non toccarla.

Entra nella dimora piena di gente inutile

e così per l'intera eternità

sull'orlo dell'abisso

sull'orlo dell'amore.

Di fianco,  come fanno gli spiriti, passiamo

gli uni accanto agli altri

per non disturbare 

l'equilibrio delle particelle di polvere

al sole d'aprile.



                                           ***


UN TEMPO TUTTO ERA NIENTE


Un tempo tutto era

niente

e niente sarà di nuovo


ma

cosa fare

cosa costruire

con le mani e le parole

e cosa lasciare

sparpagliare ai venti.




  Voika  Smiljanic - Dikic   da    Prevodenje mora ( La traduzione del mare )



2 commenti:

  1. Un tempo tutto era niente è davvero bellissima.
    Speciale

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  2. Ma speciale è anche la domanda che segue : " cosa costruire con le mani e le parole e cosa lasciare sparpagliare ai venti".
    In due versi , una lezione di vita.
    La sua poesia così pacata, perfettamente aderente alla realtà ma nel contempo immersa nel sogno, mi sembra una bella testimonianza di un tragico periodo, e mi è molto piaciuta.
    Grazie e buona giornata!

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