Celebro lo spazio che respiri...
Il rammarico per un amore perduto convive con il " giorno dopo giorno" scandito dai secondi, da quella realtà con la quale occorre confrontarsi, fare i conti senza sbavature né mascheramenti. E non si tratta di accontentarsi di quel poco che la vita ( o un singolo giorno) ci offre, ma di rendergli giustizia, di dargli il legittimo risalto, di essere coscienti che ci sono " altre urgenze" e che nel frattempo comunque la vita va avanti. Così come il viaggio che allontana e riavvicina le cose, ce le fa vedere da un punto diverso, con un distacco partecipativo in mezzo alla tormenta dei giorni, che resta l'unica verità che ci segna e ci identifica. Ecco che allora in " Quanto tempo un giorno" l'ironia e l'introspezione interiore si trasformano in saggezza, a volte in umorismo amaro e duro, ma mai banale né retorico, in quella sapienza che ci spinge al centro dei nostri sogni, per viverli ed esplorarli. ( f.)
QUANTO TEMPO UN GIORNO
Quanto tempo può durare questo giorno
se quando le onde si scagliano
cancellano ogni cosa: l'ombra delle case,
la sabbia dei sogni, il vuoto
delle fessure nelle porte?
Quanto, se camminando inciampo
in buche grandi e cado
fino all'altra parte del mondo,
dove le mie braccia
non si attaccano al tuo corpo ?
Smanie dell'oblìo.
Pale d'acqua
che mascherano il nulla
di tanta sera domenicale
che sempre arrivò al lunedì,
di tanti giorni andati
nella valanga delle onde
che arrivano e se ne vanno,
sempre inclementi.
Come le ore.
***
NULLA è PROBABILE
Nulla è probabile
dato il caso infinito: la vita
sul pianeta, la formula aurea
del nautilus, la possibilità
di - questa volta sì - curarti il sogno;
di - questa volta sì - tornare dal tuo esilio;
che - questa volta - l'amore ci sia.
Niente è probabile e tuttavia
siamo qui. Quanti passi
ha dovuto fare la tua stirpe
affinché arrivassi alla mia porta.
Quante volte ti ho cercato
per negarti.
Nulla è probabile, e
gira la terra intorno al sole.
Ogni calcolo è inutile,
nulla è probabile e
siamo qui noi due.
Entrambi, e tuttavia...
***
FIUME ASCIUTTO
Basterebbe
che uno di noi
si avvicinasse all'altro e lo dicesse.
Ma nessuno lo fa:
abbiamo la bocca sigillata,
soffocata dalla stoppa.
Come se parlare fosse una sconfitta,
fra te e me c'è solo
silenzio.
Cerchiamo di avvicinarci
con le mani; cerchiamo
di tendere il ponte dei corpi
sull'acqua del rischio,
di tacere per sempre.
Intrecciati, fluttuiamo nella corrente
un solo istante.
Vorrei che il fiume non si fosse seccato.
Quella voce non si recupera.
***
LO SPAZIO CHE RESPIRI
Forse questo silenzio, questo spazio fra noi due
non è passeggero, bensì la verità che ci aspetta,
che abbiamo coltivato attraverso i secoli
senza saperlo.
Meglio averti troppo,
meglio ubriacarmi di te
che questa assenza.
O - forse - mi sbaglio?
Forse: meglio non averti, meglio morire
di fame per te che questa nausea.
Forse: meglio - e sempre - sola nel mio silenzio:
celebro lo spazio che si prolunga;
lo spazio che respiri;
lo spazio che ti mantiene vivo
e mi alimenta.
Mory Ponsowy da Quanto tempo un giorno ( Trad. A. Brandolini )
Anche le buche fanno parte del percorso, anche gli inciampi fanno parte del cammino
RispondiEliminaE' vero.
RispondiEliminaLa vita, ancorché lunga, è una serie infinitesima di attimi ( con le loro contraddizioni ).
Buona serata !