CURVA MINORE
Pèrdimi, Signore, ché non oda
gli anni sommersi taciti spogliarmi,
sì che cangi la pena in moto aperto:
curva minore
del vivere m'avanza.
E fammi vento che naviga felice,
e seme d'orzo o lebbra
che sé esprima in pieno divenire.
E sia facile amarti
in erba che accima alla luce,
in piaga che buca la carne.
Io sento una vita:
ognuno si scalza e vacilla
in ricerca.
Ancora mi lasci: non solo
nell'ombra che in sera si spande,
né valico s'apre al dolce
sfociare del sangue.
Salvatore Quasimodo ( Oboe sommerso )
***
AMORE E' LUCE
Amore è luce che non ti distingue.
Hai il tremito degli astri fra i capelli
e gentilezza all'ombra delle ciglia
dove t'accadde poi quello che sogno:
una morte intermedia fra due vite.
Madido di celesti avvenimenti
io so che in alto perirà la notte
sotto un peso di accese rimembranze.
So che il frutto compiuto dei miei giorni
sarà il mio inizio in fondo alla mia fine.
Giuseppe Centore ( Esule vento )
***
PENSIERO D'AUTUNNO
Fammi uguale, Signore, a quelle foglie
moribonde che vedo oggi nel sole
tremar dell'olmo sul più alto ramo.
Tremano, sì, ma non di pena: è tanto
limpido il sole, e dolce il distaccarsi
dal ramo per congiungersi alla terra.
S' accendono alla luce ultima, cuori
pronti all'offerta; e l'agonia, per esse,
ha la clemenza d'una mite aurora.
Fa' ch'io mi stacchi dal più alto ramo
di mia vita, così, senza lamento,
penetrata di Te come del sole.
Ada Negri ( Vespertina, in Poesie )
***
PIETRA DI CARITA'
E quando
scenderà
dei rischi che verranno
la paura,
stringiTi in noi
e stringi noi in Te;
facci realtà santa,
realtà paziente,
realtà sicura;
e fa' che noi
si sia
pietra di carità
che oltre morte
dura.
Giovanni Testori ( Post - Hamlet )
***
LE MIE MANI NON SONO ANCORA VUOTE
Le mie mani non sono ancora vuote
ch'io possa alzarle a Te.
Io che fallii nella stretta, fallisco
ora nella rinunzia. E' così poco
quel che trattengo, scherno alla mia fame,
e tuttavia un ingombro smisurato
che mi sbarra il cammino verso Te.
Poiché per queste briciole furiosamente amare
non sono pronta al tuo dono
di nudità, di bellezza severa,
di un silenzio più trasparente delle lacrime.
Margherita Guidacci ( Brevi e lunghe )
da Poesie di Dio ( a cura di Enzo Bianchi )
Nessun commento:
Posta un commento