ODE ALLA GELOSIA
Simile a un dio mi sembra quell'uomo
che siede davanti a te, e da vicino
ti ascolta mentre tu parli
con dolcezza
e con incanto sorridi. E questo
fa sobbalzare il mio cuore nel petto.
Se appena ti vedo, subito non posso
più parlare: la lingua si spezza : un fuoco
leggero sotto la mia pelle mi corre :
nulla vedo con gli occhi e le orecchie
mi rombano :
un sudore freddo mi pervade : un tremore
tutto mi scuote: sono più verde
dell'erba; e poco lontana mi sento
dall'essere morta.
Ma tutto si può sopportare...
Saffo, 630 a.C.
***
SONETTO DEL DOLCE LAMENTO
Temo di perdere la meraviglia
dei tuoi occhi di statua e la cadenza
che di notte mi posa sulla guancia
la rosa solitaria del respiro.
Temo di essere lungo questa riva
un tronco spoglio, e quel che più m'accora
è non avere fiore, polpa, argilla
per il verme di questa sofferenza.
Se sei tu il mio tesoro seppellito,
la mia croce e il mio fradicio dolore,
se io sono il cane e tu il padrone mio,
non farmi perdere ciò che ho raggiunto
e guarisci le acque del tuo fiume
con foghe dell'Autunno mio impazzito.
Federico Garcia Lorca
***
" Oh, guardatevi dalla gelosia , mio signore. E' un mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre. Beato vive quel cornuto il quale - conscio della sua sorte - non ama la donna che lo tradisce : ma, oh come conta i minuti della sua dannazione chi ama e sospetta; sospetta e si strugge d'amore ! ".
W. Shakespeare ( Iago ad Otello - Atto III, scena III )
***
CATTIVA ANNATA
L'uomo vecchio ha la terra di giorno e la notte
ha una donna ch'è sua -ch'era sua fino a ieri.
Gli piaceva scoprirla, coma aprire la terra,
e guardarsela a lungo, supina nell'ombra
attendendo. La donna sorrideva occhi chiusi.
L'uomo vecchio stanotte è seduto sul ciglio
del suo campo scoperto, ma non scruta la chiazza
della siepe lontana, non distende la mano
a divellere un'erba. Contempla tra i solchi
un pensiero rovente. La terra rivela
se qualcuno vi ha messo le mani e l'ha infranta:
lo rivela anche al buio. Ma non c'è donna viva
che conservi la traccia della stretta dell'uomo.
L'uomo vecchio s'è accorto che la donna sorride
solamente occhi chiusi, attendendo supina,
e comprende improvviso che sul giovane corpo
passa in sogno la stretta di un altro ricordo.
L'uomo vecchio non vede più il campo nell'ombra.
Si è buttato in ginocchio, stringendo la terra
come fosse una donna e sapesse parlare.
Ma la donna distesa nell'ombra, non parla.
Dov'è stesa occhi chiusi la donna non parla
né sorride, stanotte, dalla bocca piegata
alla livida spalla. Rivela sul corpo
finalmente la stretta di un uomo : la sola
che potesse segnarla, e le ha spento il sorriso.
Cesare Pavese, 1937
***
DONNA IN TRAM
Vuoi baciare il tuo bimbo che non vuole :
ama guardare la vita, di fuori.
Tu sei delusa- allora - ma sorridi :
non è l'angoscia della gelosia
anche se già somiglia egli all'altr' uomo
che ti ha lasciata così...
Sandro Penna
***
OGGI CHE T' ASPETTAVO
Oggi che t'aspettavo
non sei venuta
e la tua assenza so quel che mi dice,
la tua assenza che tumultuava
nel vuoto che hai lasciato,
come una stella
dice che non vuoi amarmi;
quale un temporale estivo s'annuncia
e poi s'allontana,
così ti sei negata alla mia sete.
L'amore sul nascere
ha di questi improvvisi pentimenti :
silenziosamente ci siamo intesi
amore, amore
come sempre
vorrei coprirti di fiori
e di insulti.
Vincenzo Cardarelli
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