Tra ciò che taccio e sogno... la poesia
I
Tra ciò che vedo e dico,
tra ciò che dico e taccio,
tra ciò che taccio e sogno,
tra ciò che sogno e scordo,
la poesia.
Scivola
tra i sì e il no:
dice
ciò che taccio,
tace
ciò che dico,
sogna
ciò che scordo.
Non è un dire:
è un fare.
E' un fare
che è un dire.
La poesia
si dice e si ode:
è reale.
E appena dico
è reale,
si dissipa.
E' più reale, così ?
II
Idea palpabile,
parola
impalpabile:
la poesia
va e viene
tra ciò che è
e ciò che non è.
Tesse riflessi
e li stesse.
La poesia
semina occhi nella pagina,
semina parole negli occhi.
Gli occhi parlano,
le parole guardano,
gli sguardi pensano.
Udire
i pensieri,
vedere ciò che diciamo,
toccare
il corpo dell'idea.
Gli occhi si chiudono,
le parole si aprono.
Octavio Paz da Arbol adentro, 1987
***
SENTITE UN PO'
Sentite un po'!
Ma se le stelle si accendono -
significa - servono a qualcuno?
Significa - qualcuno le vuole?
Significa - questi sputacchi per qualcuno sono perle?
E, soffocato
nelle bufere di polvere meridiana,
si precipita da dio,
teme d'essere in ritardo,
piange,
gli bacia la mano nerboruta,
prega -
che ad ogni costo in cielo ci sia una stella! -
giura-
che non sopporterà quel tormento senza stelle!
E dopo
cammina inquieto,
ma tranquillo in apparenza.
Dice a qualcuno:
adesso non c'è male?
E' passata la paura?
Si?!
Sentite un po'!
Ma se le stelle
si accendono -
significa - servono a qualcuno?
Significa - è necessario
che ogni sera
sopra i tetti
ci sia almeno una stella ?!
Vladimir Majakovskj da Sentite un po' , 1914
***
E quando vorrò scrivere
mi strapperò le unghie e le mani,
e quando vorrò parlare
verserò veleno nella bocca;
perché l'uomo ha le orecchie chiuse dall'odio,
imperversa su me Signore,
fammi capire che sono oggetto di compravendita
io che ero la tua prediletta;
fammi capire che gli angeli soli
non hanno un'anima nera,
che compatiscono l'uomo;
io infangata sto qui ai tuoi piedi perenne
come una nefasta Euridice.
Alda Merini da Fogli bianchi, 1987
Bellissima musica, e poesia notevole (almeno, questo frammento) di Apostolo Zeno venesiano.
RispondiEliminaGrazie della condivisione!
M.
Sempre molto felice di condividere momenti di assoluta Bellezza!
RispondiEliminaGrazie.
Che delizia Octavio Paz, che delicatezza sempra di sentire lo sciabordio della risacca di sottofondo.
RispondiEliminaMolto bella la scelta.
Complimenti
In effetti la poesia che menzioni è carica di suggestioni, pur nell'apparente semplicità del ritmo.
RispondiEliminaMa è risaputo che la raffinatezza sta nella semplicità.
Grazie per la visita.