mercoledì 10 febbraio 2021

GLI AMORI DI GOETHE 3 ( Bettina Brentano )

 


                                                                   Bettina Brentano


La giovanissima Bettina Brentano s'innamorò di Goethe ormai sessantenne. Un cuore fantasioso e romantico, che fece nascere il celebre  " Carteggio di Goethe con una bambina", in cui Bettina raccontò e trasfigurò quell'episodio della sua vita. Tutto ciò tuttavia non le impedì di sposarsi con un poeta.



1 Agosto 1807

(...) Amico sono sola. Tutto dorme mi mi tiene sveglia il pensiero che poco fa ero ancora con te. Forse - Goethe - questo è stato il più importante avvenimento della mia vita, forse il momento più ricco, il più beato. Giorni più  belli non devono venirmi, io li respingerei! Fu certo l'ultimo bacio col quale dovetti separarmi da te : e credevo di dover rimanere per sempre appesa alle tue labbra. E quando ritornai attraverso i viali fra gli alberi, sotto i quali avevamo passeggiato insieme, credetti allora di dover attaccarmi ad ogni ramo... ma scomparvero i noti luoghi verdi, svanirono in lontananza gli amati prati, e la tua casa era da tempo affondata laggiù e l'azzurra lontananza sembrava custodire solo per me l'enigma della mia vita... eppure ho dovuto separarmi anche da questo, e ora non ho più che il mio ardente desiderio, e le lacrime scorrevano per questa separazione. Ah, allora ho ripensato a tutto, a come tu avevi vagato con me nelle ore notturne, e come mi avevi sorriso quando ti spiegavo le forme delle nuvole, e il mio amore, e i miei bei sogni, e avevi ascoltato con me il sussurro delle foglie del vento notturno, nel silenzio della notte lontana, smisurata. E tu mi hai amata, lo so. L'ho sentito dal tuo respiro, dal tono della tua voce, da qualcosa - come devo dirti? - che mi avvolgeva come se tu mi avessi accolta in una vita interiore e segreta; e in quel momento ti rivolgevi solo a me e non desideravi null'altro che restare con me. E tutto questo chi potrà portarmelo via? Che cosa è perduto per me? Amico, io ho in mente quello che ho goduto. Ovunque vada,, la mia felicità è la mia patria. 


                           Bettina  (...)



                                       ***


13 Agosto 1807


(...) Te lo dico ancora una volta: nessuno al mondo potrebbe capire quello che passa in me, quanto tranquilla sono in te, serena, e senza oscillazioni nel mio sentimento. Ferma come i monti, potrei riportare al passato notti e giorni, senza neppure tremare nel tuo ricordo. Eppure, quando talvolta il vento trascina sulle vette dei monti il profumo e i semi del mondo tutto in fiore, anch'essi - i mondi - s'inebriano, come io ieri; allora ho amato il mondo, allora ero beata come una sorgente gorgogliante nella quale il solo risplende per la prima volta.

Addio, meraviglioso uomo, che mi abbagli e mi intimidisci. Da questa roccia erta ove il mio amore ha osato aggrapparsi con pericolo di vita, non è più possibile ridiscendere: non è possibile neppure pensare a questo : ne morirei certamente . 


                                  Bettina  (...)


                                      ***


17 Settembre 1807


(...) Amanti segreti che si avvolgono in veli d'incanto, dai quali si spiegano sogni bellissimi: tu sedevi in un prato verdee bevevi del vino rosso in un bicchiere d'oro, e versavi sulla mia fronte le ultime gocce... Da questo sogno mi sono svegliata oggi, ed ero piena di gioia che tu mi fossi stato vicino. Credo che tu abbia parte a questi sogni, che tu mi ami in questi momenti. A chi altri dovrei questo mio stato di beatitudine, se non fossi tu a darmelo! E quando mi sveglio nel giorno comune, tutto mi è indifferente, e qualsiasi cosa mi venga offerta, tutto respingo volentieri. Sì, vorrei essere separata da tutto ciò che comunemente si chiama felicità, e tenere dentro di me il segreto che il tuo spirito gioisce del mio amore, come la mia anima si nutre della tua bontà.


                                      Bettina  (...)



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