venerdì 5 febbraio 2021

SILENZIO E TEMPESTA DI RILKE

 


                               Federico Zandomeneghi - Fanciulla con fascio di fiori




La vita è buona, è leggera.

La vita ha vicoli d'oro.

Più forte la vogliamo afferrare,

di lei non abbiamo paura.


Solleviamo silenzio e tempesta

e questi ci formano entrambi.

Tu - come seta il silenzio ti veste.

Io- fatto torre dalle tempeste.



                                               ***


Sulla via assolata, dentro il tronco cavo,

vecchio abbeveratoio che rinnova piano

in sé uno specchio d'acqua, io placo

la mia sete: dai polsi che attraversa 

prendo in me dell'acqua

l'origine e, limpida, la quiete.

Bere sarebbe troppo, qualcosa di troppo

palese, ma questo gesto che indugia

mi porta acqua tersa alla coscienza.


Così, se tu venissi, per placarmi

mi basterebbe sfiorare appena

la giovane curva della tua spalla

o il punto dove il seno preme.



                                              ***


La sera è il mio libro. Un vermiglio

bagliore di damasco la riveste;

ne dissero i dorati fermagli

senza fretta, con mani fresche.


Leggo la prima pagina scoprendo,

lieto, il suo tono familiare,

più sottovoce leggo la seconda,

la terza l'inizio già a sognare.



                                         ***


La mia anima come trattenerla,

che la tua non sfiori? Come elevarla,

sopra di te, ad altro? Ah quanto vorrei celarla

in qualcosa che si è perso nell'oscurità,

in un luogo estraneo, silenzioso

che non seguiti a vibrare, al vibrare

delle tue profondità.

Ma tutto quello che ci tocca, insieme

ci prende come un arco che produce

da due corde una sola voce.

E noi siamo tesi su quale strumento?

Quale violinista ci tiene nella mano?

Oh dolce canto!



                                            ***


Quando ti perderò, quel giorno

potrai dormire senza che io

su te mi chini col mormorìo

che fa la chioma di un tiglio?


Senza ch'io vegli e posi

parole, quasi palpebre distese

sui tuoi seni, sulle membra

e sulla bocca, piano.


Senza che io ti chiuda e sola

con ciò che è tuo ti lasci,

come un giardino in cui cresce,

in rigoglio, melissa e anice stellato.



                                                       ***


La campagna è chiara, il pergolato scuro.

Tu parli piano e un miracolo è imminente.

La mia fede dispone ogni mia parola

come sacra icona sul viottolo silente.


Ti amo. Sullo sdraio del giardino sei distesa,

dormono in grembo ,bianche, le tue mani.   

Spola d'argento, la mia vita riposa

in loro potere. Fa' che il filo si dipani!




  Rainer Maria Rilke  da  Silenzio e tempesta . Poesie d'amore ( Trad. di Raffaela  Fazio )



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