La vita è buona, è leggera.
La vita ha vicoli d'oro.
Più forte la vogliamo afferrare,
di lei non abbiamo paura.
Solleviamo silenzio e tempesta
e questi ci formano entrambi.
Tu - come seta il silenzio ti veste.
Io- fatto torre dalle tempeste.
***
Sulla via assolata, dentro il tronco cavo,
vecchio abbeveratoio che rinnova piano
in sé uno specchio d'acqua, io placo
la mia sete: dai polsi che attraversa
prendo in me dell'acqua
l'origine e, limpida, la quiete.
Bere sarebbe troppo, qualcosa di troppo
palese, ma questo gesto che indugia
mi porta acqua tersa alla coscienza.
Così, se tu venissi, per placarmi
mi basterebbe sfiorare appena
la giovane curva della tua spalla
o il punto dove il seno preme.
***
La sera è il mio libro. Un vermiglio
bagliore di damasco la riveste;
ne dissero i dorati fermagli
senza fretta, con mani fresche.
Leggo la prima pagina scoprendo,
lieto, il suo tono familiare,
più sottovoce leggo la seconda,
la terza l'inizio già a sognare.
***
La mia anima come trattenerla,
che la tua non sfiori? Come elevarla,
sopra di te, ad altro? Ah quanto vorrei celarla
in qualcosa che si è perso nell'oscurità,
in un luogo estraneo, silenzioso
che non seguiti a vibrare, al vibrare
delle tue profondità.
Ma tutto quello che ci tocca, insieme
ci prende come un arco che produce
da due corde una sola voce.
E noi siamo tesi su quale strumento?
Quale violinista ci tiene nella mano?
Oh dolce canto!
***
Quando ti perderò, quel giorno
potrai dormire senza che io
su te mi chini col mormorìo
che fa la chioma di un tiglio?
Senza ch'io vegli e posi
parole, quasi palpebre distese
sui tuoi seni, sulle membra
e sulla bocca, piano.
Senza che io ti chiuda e sola
con ciò che è tuo ti lasci,
come un giardino in cui cresce,
in rigoglio, melissa e anice stellato.
***
La campagna è chiara, il pergolato scuro.
Tu parli piano e un miracolo è imminente.
La mia fede dispone ogni mia parola
come sacra icona sul viottolo silente.
Ti amo. Sullo sdraio del giardino sei distesa,
dormono in grembo ,bianche, le tue mani.
Spola d'argento, la mia vita riposa
in loro potere. Fa' che il filo si dipani!
Rainer Maria Rilke da Silenzio e tempesta . Poesie d'amore ( Trad. di Raffaela Fazio )
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