SOFFERENTI ( Giobbe )
(...) Il senso di colpa più crudele e lancinante è quello che proviamo quando non abbiamo fatto nulla di male, eppure la vita non smette di trattarci come se i colpevoli fossimo noi. E' il grande mistero della sofferenza innocente, con cui tutti prima o poi dobbiamo fare i conti. In questi momenti di agonia, non ci resta altro che lottare con tutte le forze che abbiamo, mentre il lamento è l'unica colonna sonora adeguata ad esprimere quello che stiamo provando. Quando non abbiamo nessuna responsabilità rispetto a quello che ci sta accadendo, eppure ogni cosa cospira contro di noi, inizia un tempo maledetto: giorni simili a interminabili deserti, nei quali perdiamo ogni riferimento e ogni speranza; abissi di disperazione dove nessuna voce amica e ragionevole può raggiungerci; solitudini dove arriviamo persino di desiderare di non essere mai nati. Nella caligine di questi giorni, possiamo solo sperare che il tormento finisca presto e non sia una conseguenza delle nostre scelte. Intanto una velenosa domanda continua a torturarci: saremo davvero colpevoli di qualcosa che ignoriamo, oppure possiamo sperare che in fondo ad ogni dolore - anche del nostro - si nasconda una misteriosa innocenza? . (...)
Roberto Pasolini da Non siamo stati noi
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