Lascia che io sia nel mio essere diritta...
LA BUCCIA
Mi squami le pretese, come si fa
col pesce. Mi rendi commestibile
donna, placata che si dona in corpo
al corpo da lei altro.
Mano perfetta, che non mi affatica
l'occhio mentre orchestra il moto
sul mio seno. Poi lingua
d'acqua che arrotonda il sasso mio
spinale, corso in cima.
Di ogni pensiero nato pesante
tu, ala coraggiosa
al pendìo ci abbandoni
e così mi porti aria alle narici.
Il fiato dello stare e dell'essere.
L'umanità che caparbia ho schifato
l'imperfetto che ora in me più amo.
Il neo petulante, la linea del naso
incline alla puzza, il giro vita
che fa gli anelli di Saturno.
Sei tu il pianeta nascosto in cui
credi se io non so farlo.
La rotondità perfetta ( detta di scienza )
scarica la forza e l'annulla.
Fa calma, punto zero, Terra
pronta per il germoglio. Sfera: è tutto il buono
con la sostanza e tu ne sei la polpa.
Allora lascia che io
sia nel mio essere diritta, buccia
almeno, tuo scudo. Ruvida al vento
fuori. Solo per te dentro, rivolta.
Chiara Baldini da Del gatto dell'uomo
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